La stazione di Viareggio. La Casa dello Studente dell’Aquila. I campi della Terra dei Fuochi. L’aereo Dc9. Il traghetto Moby Prince. La scuola elementare di San Giuliano di Puglia. Un treno che sputa fuoco, una scuola che viene giù sui bambini, un aereo che esplode in volo. Cos’hanno in comune le tragedie italiane? I morti innocenti, la disperazione, le promesse di giustizia per tutti. Ma – su tutto – il peso della richiesta di verità che resta, tutto intero, solo sui familiari delle vittime. Mentre passano i mesi e poi gli anni, spariscono prima le tv, poi i giornali. L’opinione pubblica si dimentica, ricorda vagamente, si interessa fino a un certo punto. E soprattutto lo Stato, mentre passano i mesi e poi gli anni, nel migliore dei casi si allontana, fino a scomparire. Nel peggiore, sono pezzi di Stato che si mettono in mezzo, “impallano” la visuale, confondono le acque. La sete di verità resta solo ai parenti di chi non c’è più e non aveva colpa: soli, a chiedere giustizia, a incarnare – giorno dopo giorno – la purezza di chi vuole ancora cambiare le cose. E’ ciò che è successo a Viareggio. Oggi, dopo 140 udienze, il tribunale di Lucca leggerà la sentenza di primo grado del processo sul disastro ferroviario di Viareggio, 32 morti. La mattina dopo l’incidente, il 30 giugno 2009, le camionette delle tv di tutto il mondo avevano preso già il posto delle ambulanze. Una settimana dopo fu il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a presiedere i funerali di Stato. A cantare, allo stadio, c’era Andrea Bocelli. Quasi 8 anni dopo, di quel clamore, non c’è più nemmeno il ricordo.
Cronaca
Il disastro di Viareggio e le altre stragi di nessuno. “Lo Stato ci ignora, le tv spariscono: combattiamo noi per tutti”
AVANTIIl disastro di Viareggio e le altre stragi di nessuno. “Lo Stato ci ignora, le tv spariscono: combattiamo noi per tutti”
Oggi la sentenza per l’incidente ferroviario del 2009 in Versilia: "Ma il governo non è parte civile e la stampa è comparsa". A portare il peso della richiesta di verità i soli familiari. Come per tanti altri casi: da Ustica alla Terra dei Fuochi fino al terremoto dell'Aquila. Ilfatto.it ha raccolto il racconto dei parenti delle vittime, gli unici a battersi per chiedere giustizia e, di conseguenza, rinnovare almeno un po' il senso civico
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- 19:19 - Copasir: Guerini, 'ascolteremo Crosetto nei prossimi giorni'
Roma, 19 set. (Adnkronos) - "Il Comitato sta facendo il proprio lavoro, esamina le carte, dopo aver fatto un primo ciclo di audizioni all'inizio della questione, sia con il procuratore Melillo, con il procuratore Cantone, con il sottosegretario Mantovano. Sulla base delle carte faremo un ciclo di audizioni in cui sicuramente ci sarà anche il ministro Crosetto che ha già dato la sua disponibilità. E' questione di definizione di agende dei prossimi giorni". Così il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, a chi gli chiede quando sarà ascoltato il ministro Guido Crosetto dal Copasir a margine di un convegno al Senato.
- 19:18 - C. destra: La Russa, 'non sono complottista, non vedo un accerchiamento'
Roma, 19 set. (Adnkronos) - Il centrodestra e il governo sono vittime di complotti? "Non sono un complottista, non lo sono mai stato. Credo che sia più corretto parlare di un'evoluzione di eventi. Cioè, succede una cosa e poi magari qualcuno cerca di utilizzarla, ma quello non è un complotto. Un complotto è quando la cosa viene pensata prima e organizzata nei dettagli". Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa in collegamento con il programma di Rai Tre 'Donne sull'orlo di una crisi di nervi'.
"Normalmente non sono un complottista e non mi sento accerchiato e non sono convinto - magari qualcuno sì, anche nel centrodestra - che il centrodestra sia accerchiato. Perché vedo che qualunque cosa sia stata detta, fatta, finché il popolo dà un consenso a una linea politica trasparente e chiara, il complotto non solo non esiste, ma se anche esistesse non avrebbe effetto", ha aggiunto La Russa.
- 19:17 - Corte Conti: Mantovano, ''tetto' a responsabilita' colposa contro paura firma'
Roma, 19 set. (Adnkronos) - "L’introduzione del 'tetto' alla responsabilità colposa è a mio avviso lo strumento più adeguato per affrontare la paura della firma", un timore che "è causa fondamentale dell’inefficienza dell’azione amministrativa, della burocrazia difensiva, del mancato conseguimento dei risultati. La paura della firma non richiede terapie psicologiche, esige risposte normative". Lo ha detto il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, intervenendo a 'Una Corte dei Conti sempre più utile al Paese', convegno a Palazzo Madama dove è stata illustrata la pdl sulla magistratura contabile firmata dal capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Tommaso Foti. "L’alternativa della tipizzazione dei casi di colpa grave -per Mantovano - è troppo aperta a incertezze interpretative".
"Il governo segue i lavori di questa proposta con attenzione, convinto, come recita il titolo di questo convegno, che la Corte dei Conti possa, e debba, diventare 'sempre più utile' al Paese", ha rimarcato il sottosegretario. "Partiamo da un dato che immagino condiviso: l’azione delle amministrazioni pubbliche dovrebbe garantire contestualmente il rispetto della legge e la capacità di raggiungere i risultati. L’eccessiva burocratizzazione ne compromette l’efficacia. L'azione sbilanciata sul risultato rischia di sacrificarne l’imparzialità". "Nella nostra storia, recente e meno recente, in quest’opera di bilanciamento qualcosa è andato storto, sotto vari profili. Uno di questi, certamente non l’unico, riguarda il ruolo e la funzione della Corte dei Conti, ruolo e funzione che ritengo essenziale", ha puntualizzato Mantovano.
- 19:14 - Inaugurata la 64esima edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, filiera da oltre 200 mila posti lavoro
Roma, 19 set. (Adnkronos) - Inaugurata ufficialmente la 64esima edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, organizzato da Confindustria Nautica, l’Associazione nazionale di settore che rappresenta tutta la filiera della nautica da diporto e dalla partecipata I Saloni Nautici. L’industria del diporto nautico, dai grandi yacht alle imbarcazioni più piccole, passando dall’accessoristica, i servizi e i porti, torna così, per sette giorni, a essere sotto i riflettori del palcoscenico dello yachting mondiale. La cerimonia è iniziata con momento solenne dell’inno nazionale e dell’alzabandiera ed è poi proseguita con i saluti introduttivi del Sindaco di Genova, Marco Bucci, e gli interventi dell’Amm. Nicola Carlone, Comandante Generale delle Capitanerie di Porto, dell’Amm. Sq. Enrico Credendino, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, di Alessandro Piana, Presidente facente funzioni Regione Liguria, di Matteo Zoppas, Presidente Agenzia Ice e infine Saverio Cecchi, Presidente Confindustria Nautica.
A chiudere la cerimonia l’intervento e l’augurio del Presidente del Senato, Ignazio La Russa: “È un motivo di orgoglio per me essere qui, ho casa in Liguria da 60 anni quindi sento di appartenere a una storia antica. È dal 1099 che esiste la repubblica marinara di Genova. Il connubio tra città e mare costituisce la sintesi tra città, industria e capacità organizzativa. Qui è nato il ‘modello Bucci’, la capacità di mettere insieme pubblico e privato per realizzare celermente i progetti da prendere ad esempio. Il Salone Nautico è un appuntamento che si rinnova di anno in anno e il suo successo rappresenta il successo del Made in Italy. La Regione Liguria ha dimostrato di essere stata capace di fare un grande salto in avanti anche grazie al Salone Nautico, che attrae le attenzioni del mondo sul Made in Italy ed è un regalo a tutta l’Italia, alla sua credibilità nel mondo nel percorrere nuove rotte. Il buon vento Genova ce l’ha alle spalle: continui a soffiare in questa direzione”.
Subito dopo il cerimoniale si è tenuto il Convegno “Politiche del mare. Le nuove rotte per la competitività dell’Italia, le prospettive dell’industria nautica”, organizzato da Confindustria Nautica e moderato dal giornalista Antonio Macaluso, editorialista del Corriere della Sera. Il talk è stato un momento di confronto fondamentale per delineare le strategie future del settore. Sul tema sono intervenuti i rappresentanti della cantieristica italiana Andrea Razeto, amministratore delegato di F.lli Razeto e Casareto S.p.A. nonché Presidente I Saloni Nautici, Piero Formenti, Ad Zar Formenti, Alberto Galassi, Ad Gruppo Ferretti e Massimo Perotti, Presidente e Ad Sanlorenzo Yacht. Il talk ha visto la partecipazione di Mario Zanetti, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Economia del Mare e di Matteo Salvini, Vice Presidente del Consiglio, mentre Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, è intervenuto con un video messaggio. Il Salone nautico ha reso omaggio alle stelle dello sport italiano che hanno brillato quest’estate alle Olimpiadi di Parigi 2024 rappresentati a Genova dalla velista della Guardia di Finanza Marta Magetti e il nuotatore Francesco Bocciardo, rispettivamente medaglia d’oro nell’iQfoil e medaglia d’oro nei 200 metri stile libero categoria S5. Un emozionante video ha poi permesso di rievocare gli straordinari trionfi degli atleti italiani degli sport d’acqua.
"Per tutti noi - sottolinea Marco Bucci, Sindaco di Genova - è un momento di grande orgoglio, per la città stesa per la Liguria e per chiunque ci abbia lavorato. La città di Genova è sempre stata vicina al salone Il salone la città la regione sono riusciti in questi 64 anni a costruire una dinamica importante per l’industria nautica, quella di un Salone in crescita anno dopo anno. Quando le cose sono fatte bene, in armonia tra Amministrazione, imprenditori e cittadini il successo è garantito. 'We are Made of Sea' non è semplicemente un motto ma una caratteristica di chi vive in Liguria ed è abituato a vivere con il mare. Vuol dire che siamo capaci di essere flessibili per affrontare situazioni difficili, sapendo che con calma arriveranno anche le situazioni più facili. Non siamo secondi a nessuno con questa forza andremo avanti con un business che sta crescendo a doppia cifra. È un segnale importante per tutta l’industria e il commercio italiano". Il connubio tra Salone e città, aggiunge, "deve e continuare così: orgoglio, passione e visione sono i drive che ci hanno spinto e andremo avanti così. Il Salone Nautico continuerà ad aprire i battenti nei prossimi anni e Genova sarà sempre più il luogo migliore per accoglierlo. E sarà il Salone più bello del mondo".
I numeri sottolinea Matteo Salvini, Vice Presidente del Consiglio, "dicono che Genova e la Liguria - il Salone lo testimonia - negli anni passati erano nella seconda parte della classifica in tutti gli indicatori socio-economici, ma oggi sono nella parte alta, addirittura ai primi posti. Genova negli ultimi anni ha pianto, sofferto è caduta, ma si è sempre rialzata. Gli imprenditori che animano questo salone sono la dimostrazione del Risorgimento di Genova. La politica cerca non di tracciare delle strade ma di non intralciarle. Posso dire che sono felice e ringrazio Edoardo Rixi, custode di Genova e Liguria, per l’approvazione del Regolamento attuativo del Codice della nautica che è orientato verso la sburocratizzazione e la sicurezza. Dieci anni fa eravamo settimi per l’export, oggi siamo quarti, non grazie alla politica, ma agli imprenditori. Invece di normare e complicare, meglio lasciare fare all’industria".
Salone Nautico, rileva Saverio Cecchi, Presidente Confindustria Nautica, "rappresenta un traguardo, sempre diverso, in questo caso anche personale, in quanto è il mio ultimo in qualità di Presidente di Confindustria Nautica. È finalmente notizia di ieri che ben 14 ministri hanno il Regolamento di attuazione del Codice della nautica – presentato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, cosa non riuscita ai 3 ministri che lo hanno preceduto. Grazie al Ministro Urso siamo entrati a pieno titolo nelle politiche del Made in Italy, insieme a Legno/arredo, Moda e Agroalimentare. Con lo stesso Mit, il Mimit e il Ministro Musumeci, abbiamo lavorato a un ulteriore pacchetto di norme di semplificazione da inserire nel Ddl Blue Economy, necessario a competere al meglio con i nostri Paesi concorrenti. Questo percorso va rafforzato e tutti i progetti vanno messi a terra rapidamente, ma certamente registriamo una sensibilità complessiva del governo che prima non c’è stata. Al governo, alle istituzioni, alla politica, voglio ricordare che questo settore ha creato una filiera di oltre 200.000 posti di lavoro e ha essenzialmente bisogno di regole chiare e competitive per confrontarsi con la concorrenza internazionale e sviluppare il mercato interno. La nostra industria nautica ha quasi triplicato il proprio fatturato negli ultimi 8 anni, raggiungendo a fine 2023 il record storico di 8,33 miliardi di euro!".
La filiera italiana, sottolinea Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy che è intervenuto con video messaggio, "continua ad essere una colonna portante del Made in Italy nel mondo, grazie a una tradizione artigianale unica e alla capacità di innovare con tecnologie all'avanguardia. In un momento storio di grandi trasformazioni, il Governo è impegnato a sostenere questa eccellenza, accompagnando il settore in una transizione verso modelli produttivi sempre più sostenibili, senza sacrificare la qualità e il design. Voglio anche sottolineare che siamo consapevoli della necessità di una semplificazione amministrativa tesa a ridurre gli oneri burocratici. Un ringraziamento a tutti coloro che contribuiscono ogni giorno al successo della Nautica italiana".
Per me, rileva Alessandro Piana, Presidente facente funzioni Regione Liguria, "è un grande onore portare i saluti di Regione Liguria in occasione di una giornata importante come l’inaugurazione della 64esima edizione del Salone Nautico di Genova. Un evento che si conferma anno dopo anno un grande appuntamento del settore nautico, perché unisce il passato con il presente e ci permette di proiettarci sul futuro. La Liguria è consapevole di questo secolare legame che ha con il mare, come è consapevole della grande importanza che il settore riveste sul territorio dal punto di vista economico. Siamo ai primi posti per quanto riguarda l’economia generata dalla nautica da diporto. Siamo al primo posto come numero di occupati nel settore. Questo ci permette di avere delle filiere altamente specializzate e avere uno dei migliori sistemi, tra i più efficienti al mondo, grazie a soluzioni innovative e sostenibili, con una sicurezza sul lavoro fondamentale ai giorni nostri".
"Che la Nautica da Diporto - sottolinea il Matteo Zoppas, il presidente Agenzia Ice - sia un fenomeno di eccellenza del made in Italy, prima al mondo nel segmento luxury, lo dicono i numeri: se le esportazioni italiane valgono 626 miliardi di euro totali nel 2023, mantenendo gli stessi livelli del 2022, l’export della Nautica da Diporto e Sportiva vale da solo 4 miliardi, con una crescita del 16% rispetto 2022. Se poi facciamo un paragone con il 2019, anno pre-pandemia e conflitti bellici, vediamo che le nostre esportazioni sono comunque aumentate del 30,4% e la Nautica da Diporto e Sportiva è cresciuta addirittura del 74%. Un risultato davvero eccezionale grazie al lavoro degli imprenditori che ogni giorno sviluppano nuovi prodotti e soluzioni tecnologiche che incontrano le attese e le richieste dei clienti esteri. La sfida è quello di saper innovare a una velocità maggiore rispetto a quella che i nostri competitor hanno nel copiarci. I trend su cui puntare sono quelli del design, della sostenibilità, dell’experience di comodità e silenzio, la digitalizzazione delle funzioni e degli accessori. Ice è vicina agli imprenditori che vogliono approcciare o aumentare il proprio percorso di internazionalizzazione, anche investendo nelle piattaforme fieristiche come, il Salone Nautico di Genova giunto alla sua 64° edizione".
Il presidente Emanuele Orsini, aggiunge Mario Zanetti, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Economia del Mare, "ha voluto dare centralità al tema del mare e quindi rinnovare la delega all’Economia del Mare. Mi ha chiesto presentare oggi un rinvigorimento e rinforzo di questa centralità. I numeri già ci supportano. L’Economia del Mare vale più del 10% del Pil. Parliamo di un milione di persone che in Italia lavorano per il mare e con il mare. È una centralità fatta di numeri, del futuro e della competitività del Paese. Abbiamo individuato tre driver di sviluppo principali. Se parliamo di economia del mare non possiamo non parlare di infrastrutture, di porti, di connessione dei porti, di flotte. Inevitabilmente parliamo di persone e capacità da sviluppare. Ieri abbiamo insediato il gruppo di lavoro dell’economia del mare, un gruppo a cui partecipano le associazioni di categoria. Il Governo ha dimostrato di essere centrale con il piano del mare. Noi lavoreremo in modo attivo per portare sul tavolo proposte, idee e possibili soluzioni. Concentreremo gli sforzi economici per la semplificazione e transizione, che non è solo ecologica e tecnologica ma anche digitale".
Il Salone Nautico, sottolinea Andrea Razeto, Presidente I Saloni Nautici, "è la seconda Fiera italiana in assoluto dopo quella del Mobile di Milano, è contemporaneamente una grande vetrina del made in Italy, un formidabile strumento di internazionalizzazione, un’opportunità di confronto con le istituzioni e la politica. Questi non sono tre aspetti separati, ma rappresentano essenzialmente i tre elementi che rendono unico il Salone Nautico Genova, anche rispetto al panorama internazionale. Parto dall’ultimo punto, per ringraziare il Presidente La Russa, il Vice Presidente Salvini e il Ministro Urso, oltre tutte le altre autorità presenti, per essere qui ad ascoltare l’Industria nautica. Dopo l’occhialeria, la Nautica da diporto è il settore in cui l’Italia ha la maggiore quota del mercato mondiale. Si è confermata leader assoluta nel segmento dei superyacht - con oltre la metà del global order book - e prima esportatrice mondiale di unità da diporto - impiega nella sua filiera oltre 200.000 addetti e continua ad assumere ininterrottamente dal 2016. Al governo chiediamo di non dimenticare che si è sempre dimostrata capace e pronta a giocare un ruolo fondamentale nel sostegno alla crescita dell’Italia. Il lavoro congiunto con ICE per il sostegno all’internazionalizzazione è fondamentale, come importante è quello che facciamo con Simest. Aiutare le aziende ad andare all’estero è importante. Abbiamo bisogno di un confronto costante con le istituzioni e la politica".
La nautica più di altri settori industriali, spiega Piero Formenti, Ad Zar Formenti, "ha bisogno di attenzione. Complimenti e grazie al ministro Salvini per aver portato in porto, dopo tre suoi predecessori, il regolamento che aspettavamo. Ma l’industria non può aspettare 4 anni, sia per il Codice stesso che per i tempi dei decreti attuativi, perché il mercato ha regole molto già veloci spietate: chi aspetta, rimane indietro. Il tema dei tempi è fondamentale per la tenuta del sistema e per lo sviluppo per le grandi medie imprese. Per questo avanzato una proposta fondamentale per tutto il cluster del mare: prevede che, senza modificare competenze dei ministri e ministeri, quando è necessario si diano dei pareri congiunti sugli atti normativi, ma che lo si faccia con data e luogo certi, con tutte le amministrazioni interessate insieme come avviene nelle conferenze dei servizi. In un momento come questo, nel quale già fine del 2023 la piccola nautica ha mostrato segni di sofferenza se questo provvedimento fosse già stato operativo, sarebbe stato utilissimo per reagire agli impatti della congiuntura internazionale sul mercato interno. Ma come dicevamo, ci sono voluti 4 anni. Finalmente da domani è utilizzabile. Il tema della messa a terra di provvedimenti attuativi rimane centrale. Su questo chiedo al governo e a tutte le amministrazioni di spingere con maggiore forza in modo che tutte le nostre aziende possano continuare a essere quel potente motore di creazione di posti di lavoro e Pil che abbiamo già ampiamente dimostrato di saper essere".
L’errore nella nautica spiega Alberto Galassi, Ad Gruppo Ferretti, "l’ha fatto il governo Monti, che decise di punire un comparto con una normativa scellerata: “Fu una tentata strage”. Il bene mobile registrato si sposta, l’immobile no. La tassazione immobiliare può colpire in maniera vessatoria il cittadino, ma il bene mobile registrato cambia Paese. L’ultimo errore l’ha commesso la Francia, con una normativa del 2021 decidendo di restringere la possibilità di ormeggiare vicino alle proprie coste per le navi superiori di 24 metri. L’ultimo errore è quello che noi non dobbiamo ripetere. Nessuno di noi vuole evitare di tutelare il nostro bene più prezioso, il mare. Ma non possiamo permettere che vinca la demagogia e la follia - ogni tanto a Bruxelles vedo succedere cose scellerate, senza guardare l’effetto domino delle soluzioni che propongono, animati di ottimi propositi, soluzioni che hanno ricadute devastanti. La sostenibilità deve essere sociale economica e ambientale. Non voglio vedere un nuovo green deal che sta uccidendo l’industria nazionale e la sua filiera. Questa è un’Italia che vince. E ce l’ha sempre fatta da sola con il coraggio garibaldino".
Il futuro, spiega Massimo Perotti, Presidente e Ad Sanlorenzo Yacht, "sarà sempre più riferito al cambiamento del clima e alla sostenibilità. L’intero shipping nel mondo produce il 3% delle emissioni in atmosfera: molto poco. All’interno dello shopping, lo yachting produce lo 0,2%. Se noi moltiplichiamo questi due numeri arriviamo a questo dato: il nostro settore produce lo 0,0006%, praticamente nulla. Però, riteniamo di avere una responsabilità sociale. I 4-5 più grandi costruttori di motori stanno investendo denaro e sforzi per costruzioni motori a bio fuel. Sono segnali molto importanti che la nautica deve cogliere. Il mio gruppo ha costruito il primo 50metri che utilizza il metanolo per essere trasformato in idrogeno e produrre 100 KW di energia elettrica per l’hôtellerie. È un primo tentativo…Ma non esiste una regolamentazione: a maggio dovevamo riempire il serbatoio ma non esiste una regolamentazione per cui nessuno è venuto a riempire la cassa di metanolo. Lo abbiamo fatto manualmente. Un messaggio alle autorità: fatevi portavoce, anche in Europa occorrono regolamenti di sicurezza per poter fare rifornimento della Marina, altrimenti l’esempio di questa nave sarà destinato fallire perché clienti non compreranno le barche a metanolo se non potranno rifornirsi. È un problema europeo, non italiano. Lo yachting ha la necessità di avere un codice. È una risposta che guarda al futuro e ci potrebbe aiutare rispetto ai rischi sul settore per la decarbonizzazione".
Per l'Amm. Nicola Carlone, Comandante Generale delle Capitanerie di Porto, "È importante sempre più parlare di sicurezza soprattutto alla luce degli incidenti avvenuti quest’estate. Gli yacht sono mezzi assolutamente all’avanguardia, ma bisogna focalizzarci sulla gestione delle emergenze e degli equipaggi. Bisogna chiedersi, oggi, insieme cosa possiamo fare". La marina militare, aggiunge Amm. Sq. Enrico Credendino, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, "è una costola fondamentale della marittima nazionale, da cui deriva il 10% del nostro Pil. Da tre anni a questa parte i mari non sono sicuri. Nel Mediterraneo c’è un equilibrio stabile ma ci sono zone invece in guerra, come nel Mar Rosso. Parole che non dovremmo usare mai. La Marina Militare, di cui oggi porto i saluti, cerca di proteggere il traffico mercantile che transita nel canale di Suez (nonostante le difficoltà dovute agli Houthi). Noi oggi siamo con voi e auguro buon vento alla 64esima edizione del Salone Nautico".
- 19:10 - Open Arms: La Russa, 'spero Tribunale accolga tesi difensiva Salvini'
Roma, 19 set. (Adnkronos) - "Sono un avvocato penalista, sono abituato a richieste della pubblica accusa che poi il Tribunale non accoglie. Per cui confido - avendo fatto il suo mestiere la pubblica accusa, anche se con una valutazione forse un po' troppo ideologica - che il Tribunale possa accogliere la tesi difensiva e mandare completamente assolto il mio amico Matteo Salvini". Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa in collegamento con il programma di Rai Tre "Donne sull'orlo di una crisi di nervi", a proposito del caso Open Arms.
- 19:09 - Lega: camerati, X mas e antifascismo tra temi al centro della festa di 'Noi con Vannacci'
Viterbo, 19 set. (Adnkronos) - Camerata? Termine che si usa, in ambito militare, per definire i compagni di reggimento, uniti da un senso di protezione l’uno all’altro, un sinonimo di fratello quasi. X Mas? Da non rinnegare, anche perché quello a cui si fa riferimento è il corpo militare che esisteva prima dell’armistizio. La camicia nera? Legata ai reparti ardenti della Grande guerra. L’antifascismo, dunque? Quell’epoca è passata da ottant’anni, i fascisti non esistono più. In attesa dell’arrivo di Roberto Vannacci, la vera star della festa organizzata in suo onore a Viterbo dall’associazione ‘Noi con Vannacci’, i temi su cui ci sofferma dal palco sono questi. Ampio rilievo, però, viene dato anche alla guerra in Ucraina, portata all’attenzione soprattutto da Gianni Alemanno, alla famiglia tradizionale intesa come mamma, papà e figli, all’importanza delle forze dell’ordine, al controllo dell'immigrazione incontrollata che non significa essere razzisti, all’abuso di ufficio.
Il tutto mentre la sala dell’auditorium Salus si riempie sempre di più, e arriva a riempire quasi interamente le 300 sedie arancioni che all’inizio erano sembrate fin troppo vuote per l’eurodeputato, eletto nelle file della Lega, che alle elezioni era riuscito a ottenere più di 500mila voti.
- 19:06 - Rai: sudoku nomine ancora senza soluzione, 'fumata bianca' arriverà sul filo
Roma, 19 set. (Adnkronos) - C'è chi si dice convinto che il sudoku verrà risolto 24 ore prima del voto del Parlamento, non un minuto prima. La deadline per l'elezione del Cda Rai si avvicina - il 26 settembre il giorno X - ma maggioranza e opposizione navigano ancora a vista, seppur sia convinzione diffusa che la fumata bianca arriverà senza colpi di scena o nuovi rinvii. Dopo la visita di Sergio Rossi ieri a Palazzo Chigi per un faccia a faccia con Giorgia Meloni, salgono i rumors su una sua permanenza in Viale Mazzini, seppur nelle vesti di direttore generale. L'incarico di amministratore delegato, salvo sorprese, dovrebbe andare a Giampaolo Rossi, in quota Fdi, anche se, raccontano i beninformati, il suo nome nei mesi scorsi avrebbe 'ballato' anche in seno al partito di via della Scrofa oltre che nei piani alti di Palazzo Chigi.
E se sui vertici la soluzione sembrerebbe ormai a portata di mano, l'affaire Cda al momento è lungi dall'esser risolta. Per la presidenza serve infatti l’ok dei due terzi della Commissione di Vigilanza Rai, quindi un accordo con almeno una parte dell'opposizione. Il Cda Rai è composto da sette membri: due vengono eletti dalla Camera e due dal Senato, altri due vengono indicati dal ministero dell'Economia (uno è l'amministratore delegato, l'altro il presidente che appunto deve passare per il gradimento della Vigilanza) e un altro membro viene eletto dai dipendenti dell'azienda.
Dopo il passaggio di Maria Stella Gelmini nelle file di Noi Moderati, al centrodestra mancano due voti per portare a casa la partita, vale a dire il raggiungimento del quorum dei due terzi necessario per l'entrata in carica del presidente. Forza Italia continua a puntare su Simona Agnes, che farà sì parte del Cda - su indicazione del Mef o del Parlamento, semmai dovesse servire un piano B - ma che difficilmente la spunterà come guida del Consiglio d'amministrazione. In caso di indicazione parlamentare, i piani di Meloni e del centrodestra, che attualmente prevedono un nominato in quota Fdi (Valeria Falcone) e uno in quota Lega verrebbero scompaginati. A dare le carte potrebbe essere ancora una volta Matteo Renzi, potenziale ago della bilancia visti i due membri in quota Iv. Ma è soprattutto il M5S che potrebbe fare la differenza, mentre Pd e Avs minacciano l'Aventino.
Giuseppe Conte ha aperto alla possibilità di convergere su un nome di garanzia, qualora "ci fosse un presidente autorevole, assolutamente non riconducibile a logiche partitiche". Un identikit che però non corrisponde, secondo i pentastellati, al profilo di Agnes: "Per noi - spiegano fonti M5S vicine al dossier Rai - non si tratta di un veto sulla persona, ma di un problema di metodo. Agnes non può essere un presidente di garanzia" in quanto "espressione di Fi": un mix di fattori che renderebbe per i 5 Stelle "molto difficile" esprimere un voto a favore della figlia di Biagio Agnes.
La palla, sottolineano nel Movimento, è nelle mani della maggioranza: "Serve uno sforzo comune per trovare un nome condiviso". Negli ultimi giorni sono tornate ad affacciarsi diverse ipotesi alternative per la presidenza Rai, come Antonio Di Bella e Gianni Minoli, due figure interne all'azienda con alle spalle una lunga carriera nel servizio pubblico. Nei sondaggi interni al M5S, Di Bella verrebbe preferito a Minoli alla luce del contenzioso milionario che vede contrapposti il padre di Mixer e Viale Mazzini sui diritti di 'La storia siamo noi'. Altra ipotesi gradita per il Movimento guidato da Giuseppe Conte sarebbe Milena Gabanelli.
Se non dovesse arrivare un accordo, ipotesi da non escludere, la soluzione sarebbe la nomina a presidente del membro più anziano: il timone del cda spetterebbe a quel punto ad Antonio Marano, ex direttore di Rai2 ma anche un passato da deputato nelle file della Lega.