Senza domandarsi perché se ne siano andati, anche se a ricordargli che pure il suo Jobs Act è tra i motivi della fuga sono i Giovani del Pd. Ma per Poletti chi se ne va non è un problema e non è la prima volta che dice sbrigativo la sua sulla condizione giovanile. Degli universitari, ad esempio. “Prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21 – aveva detto al convegno sull’orientamento nel 2015 – Così un giovane dimostra che in tre anni ha bruciato tutto e voleva arrivare”. Originale, visto che Poletti ha un diploma di agrotecnico e nessuna laurea. E non solo il voto, ma anche la correttezza dei titoli di studio diventa marginale, come nel caso della neoministra all’Istruzione Valeria Fedeli, che sul curriculum aveva scritto di essere laureata. “No, non ricordo, alla laurea non ci ho mai pensato”. Insomma, nero su bianco ha mentito.

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Da Padoa Schioppa a Poletti, i giovani offesi dalla politica: bamboccioni, choosy, sfigati. E precari

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