L’omicidio di Jo Cox ha avuto un grande impatto sull’opinione pubblica britannica. Qualche analista sostiene che l’impatto sia stato talmente forte da far spostare l’ago della bilancia dal Leave al Remain, dall’uscita alla permanenza. Ivana Bartoletti, italiana di Londra attiva in politica con i laburisti, spiega che sebbene sia “difficile capire come queste tragedie influenzano l’opinione pubblica”, l’assassinio della giovane parlamentare ha avuto come effetto certo quello di far percepire alle parti in campo “la necessità di riportare onestà e gentilezza nel dibattito pubblico“, che aveva avuto nelle settimane passate toni accesissimi, a tratti drammatici. Toni accesi che si spiegano con la volontà del fronte Leave di parlare alla pancia dei britannici, di mobilitare gli elettori in vista del referendum: “Essendo stata candidata nel collegio di Havering – spiega Bartoletti – è stato molto interessante capire le ragioni della gente che vive in un quartiere molto euroscettico, un quartiere di 250 mila abitanti dove si vive un conflitto tra vecchia working class e nuova immigrazione. “Io ho capito, anche da immigrata, che la spinta ad uscire è legata all’insicurezza e al lavoro che non c’è. Gente che ha lavorato una vita e che deve pagare ancora un mutuo ora vive nell’insicurezza. La gente più debole ha paura di non poter dare nulla ai propri figli e quindi si pone il problema dell’immigrazione”. Un monito, quello della Bartoletti, che va dritto al punto: “Le paure vanno capite e c’è stata incapacità della politica main stream di offrire una risposta seria”

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Brexit, Gordon (Left Leave): “Senza uscire non c’è modo di ridiscutere l’austerità”

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