“Oggi si è imboccata la strada giusta in un circuito che sembra riportare a quello dei Belfiore“. Con queste parole l’ex magistrato Giancarlo Caselli ha commentato l’arresto del presunto killer del giudice Bruno Caccia, ucciso a Torino nel 1983. “E’ stato il mio maestro. Una perdita immensa. Era un magistrato rigoroso che non guardava in faccia nessuno se non la legge. Proprio per questo dava fastidio e non è un caso che la ‘ndrangheta non abbia mai ucciso un magistrato per i suoi interessi, se non Scopelliti, ma per fare un favore a Cosa Nostra

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