Una proposta di legge del Labour, che intende tassare ulteriormente le case di alto valore, sta causando nel Regno Unito una contrazione del mercato e un calo delle quotazioni. Così sostiene la stampa britannica. E in effetti, per la prima volta in Gran Bretagna dopo anni, si registra proprio in queste settimane una diminuzione dei prezzi, soprattutto a Londra, dove negli ultimi anni gli aumenti sono stati anche a due cifre percentuali. A essere sotto accusa, tuttavia, anche il governo conservatore guidato da David Cameron, che lo scorso autunno ha introdotto tasse sulla casa accessorie, seppur minori, che avrebbero contribuito al panico tra gli acquirenti e tra quelli potenziali. L’incertezza politica – le elezioni si terranno a maggio – è comunque legata soprattutto alla proposta laburista: una “mansion tax”, cioè una tassa sulle “ville” che, secondo il Daily Mail, penalizzerà chi ha fatto investimenti negli anni passati (quindi soprattutto gli anziani) e farà rallentare ancora di più, in questo 2015, il mercato immobiliare, dopo quei segni di frenata dell’ultima parte del 2014.

Il Labour ed Ed Miliband, leader del partito ora all’opposizione, sono stati chiari: tassare le case dal valore superiore ai 2 milioni di sterline (2,5 milioni di euro) darà nuova linfa alla spesa sociale e sanitaria. E se nel resto del Paese è molto più raro trovare case a queste valutazioni, nel centro di Londra una qualsiasi villetta a schiera tipicamente inglese o persino un appartamento di pregio in una zona non propriamente di lusso può facilmente raggiungere quel valore. Case che magari 15 o 20 anni fa costavano come un pied à terre in una città di provincia del sud Italia e che ora – complice anche la “bolla” dei prezzi immobiliari degli ultimi anni – valgono una fortuna. Con questa tassa Miliband spera di raccogliere 1,2 miliardi di sterline, che sono circa 1,6 miliardi di euro. Soldi, tanti soldi, in un Paese, il Regno Unito, alle prese con il taglio della spesa pubblica così come quasi tutte le grandi potenze occidentali.

Molti analisti sostengono che, in vista delle elezioni, la “mansion tax” è un suicidio politico

Chiaramente, però,  la proposta laburista potrebbe trasformarsi in un boomerang. Un crollo del mercato immobiliare causerebbe infatti anche un calo di introiti per il Paese, perché verrebbero pagate molte meno tasse sull’acquisto di case di pregio – la cosiddetta stamp duty. Così il Daily Mail e anche altri quotidiani citano fior di studi che portano a una conclusione: le tasse sono un male perché sfociano in minori introiti. Si parla addirittura di un calo potenziale di 2 miliardi di sterline. Un paradosso che negli ultimi giorni gli spin doctor di Miliband e gli esperti economici del Labour stanno cercando di “silenziare”.

Ma la mansion tax del Labour avrebbe anche un altro effetto collaterale: colpirebbe molte famiglie normali che hanno come unica colpa quella di aver acquistato, anni fa, case che non valevano quasi nulla e che ora sono valutate dieci o quindici volte il prezzo iniziale. E non tutti – sottolinea la stampa britannica – hanno intenzione di vendere la casa comprata con i risparmi di una vita a un qualche sceicco arabo o oligarca russo. Ecco allora il rischio che le tasse colpiscano persone dal reddito medio che, a volte, faticano ad arrivare a fine mese.

Secondo il piano del Labour, per le case fra 2 e 3 milioni di sterline di valore si dovrebbero pagare 3mila sterline di tasse in più all’anno (circa 3.800 euro), mentre per case superiori ai 3 milioni di sterline la tassazione potrebbe anche raddoppiare o triplicare. Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le petizioni contrarie. E molti analisti sostengono che, per il partito di opposizione, in vista delle elezioni, si tratta di un vero e proprio suicidio politico.

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