“Durante gli anni in cui mi occupavo di mafia chiesi ad Andreotti o a Martelli che la si finisse con la vergogna dei mafiosi che lasciavano le infermerie del carcere per starsene tranquilli in ospedale. L’aver ottenuto questo credo mi abbia assai nuociuto”. Maurizio Costanzo intervistato da Sandro Ruotolo ricorda e l’attentato di Via Fauro che, di fatto, aprì la strada alla seconda fase della stagione stragista: “Il telecomando dell’autobomba fu schiacciato in ritardo. Quei 5 secondi di incertezza hanno consentito che io, Maria, l’autista e il cane non perdessimo la testa”. L’intervista di Sandro Ruotolo

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