Il fascicolo aperto sulla scrivania del magistrato è per istigazione al suicidio. Contro ignoti. Perché nell’ultima ora di vita di Luisa Bonello ci sono dei punti oscuri. A Savona la conoscevano in molti. Era nota come “la pasionaria” per le denunce contro alcuni esponenti del clero savonese, accusati di pedofilia. Medico di famiglia, aveva iniziato raccogliendo la testimonianza di alcuni suoi pazienti abusati. Da cattolica convinta ne era rimasta profondamente sconvolta, al punto da decidere di fare sua la battaglia. Si era recata anche in Vaticano, per consegnare i documenti da lei raccolti alla Commissione contro la pedofilia. E solo la settimana scorsa, durante un appuntamento organizzato dalla libreria Ubik, aveva pubblicamente manifestato la sua delusione per l’atteggiamento tenuto dai vertici della diocesi di Savona-Noli. 

Luisa Bonello era una cattolica praticante. Addirittura ministro d’eucarestia, anche se la facoltà di celebrare la comunione le era stata revocata. Delusa dalle reazioni del Vescovo di Savona, Vittorio Lupi, aveva deciso di recarsi direttamente in Vaticano, dove era stata ospite per tre giorni in Santa Marta e dove aveva incontrato anche papa Francesco. Una visita che, però, in Vaticano, si sono affrettati a ridimensionare: “Alla signora Bonello è stato concesso, come a tanti altri pellegrini, di salutare brevemente il Santo Padre nel corso dell’udienza generale del mercoledì, e ciò in ragione della lettera che aveva scritto a Papa Francesco nella quale manifestava un grave turbamento d’animo” ha scritto il sostituto dalla segreteria di Stato Vaticana Don Angelo Becciu “per lo stesso motivo ho acconsentito a riceverla; nel corso del nostro colloquio ella mi ha lasciato del materiale riguardante fatti che hanno coinvolto sacerdoti della Diocesi di Savona, che ho passato all’ufficio competente, ma che non aggiungono nuovi elementi rispetto a quanto già pubblicamente conosciuto circa dolorosi casi di abusi sessuali su minori.”

Ultimamente le era stato impedito anche di frequentare il suo padre spirituale, cosa che l’aveva notevolmente prostrata. Nonostante tutto ciò, la Bonello era in partenza per la Romania, dove aveva contribuito a creare un ambulatorio per bambini. Aveva portato i suoi tre cani in pensione e la notte aveva avuto una lunga telefonata con un’amica. “Era serena, stava bene”, ha testimoniato. Poi, un’ora dopo un messaggio al marito, dal quale si era separata: “Mauro perdonami”. Cosa sia intervento in quel lasso di tempo e cosa abbia portato la Bonello a spararsi con una delle tante armi che aveva in casa, appartenute al padre collezionista, è materia d’indagine. 

Ha collaborato Mario Molinari 

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