Ipotesi cancellazione dell’acconto Imu e avvio delle stime da parte del Tesoro per la vendita degli immobili. Il piano per tagliare il debito e l’eliminazione della tassa sulla casa sono allo studio del governo. Muove così i primi passi la cabina di regia del governo Letta.

Riduzione del debito pubblico e vendita dei beni dello Stato. Secondo il Corriere della Sera il Pdl avrebbe proposto un intervento choc con la riduzione del debito pubblico per 400 miliardi e portare così sotto il 100% il rapporto rispetto al Pil in 5 anni. Il piano, messo a punto dal capogruppo azzurro Renato Brunetta, prevederebbe il ricavo di 100 miliardi dalla vendita di beni pubblici per 15-20 miliardi l’anno; 40-50 miliardi dalla costituzione e cessione di società per le concessioni demaniali; 25-35 miliardi dalla tassazione ordinaria delel attività finanziarie detenute in Svizzera e infine il restante con la vendita di beni patrimoniali e ditti dello Stato disponibili e non strategici. Tutto venduto a una società di diritto privato partecipata delal banche, assicurazioni e altri soggetti. E in questo senso il ministero dell’Economia avrebbe già chiesto ai tecnici nuove stime sul valore dei beni da mettere sul mercato. Sulla questione dismissioni interviene Francesco Boccia (Pd): “50 miliardi di euro sarebbero già una bella botta al debito pubblico” e per arrivare “a 400 miliardi è necessario prima sapere quali e dove sono” questi beni pubblici da cedere dice in un’intervista a Skytg24. Secondo il presidente della commissione Bilancio occorre una lista dettagliata prima di “parlare di finanza e su come venderli, solo così si diventa credibili”.

Sulla riforma dell’Imu nel pomeriggio è intervenuto anche il ministero dell’Economia, comunicando di avere allo studio “una pluralità di soluzioni, sulle quali il governo deciderà collegialmente dopo averle discusse nelle sedi di confronto che sono già state individuate”. E il senatore Maurizio Gasparri (Pdl) ha risposto su twitter: “Al Tesoro studino quanto vogliono ma alla fine l’Imu va abolita su tutte le prime case. Non ci sono alternative. Insomma c’è poco da studiare”.

Ipotesi di cancellazione dell’acconto Imu. Già ieri il premier Enrico Letta aveva ribadito l’impegno a superare l’attuale tassazione, ma il modo per superare lo scoglio dell’Imu, a cui il Pdl condiziona la vita del governo, è tutto da trovare. Secondo la Repubblica e il Sole24ore c’è allo studio la una maxi franchigia da 600 euro per esentare di fatto l’80% dei contribuenti, ma che potrebbe essere invece colpire il portafoglio dei proprietari di villette. Ma su questo punto in particolare fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che “non è prevista alcuna stangata sui villini”. Il punto di partenza, comunque, sarebbe quello di cancellare l’acconto di giugno rinviato al 31 agosto e cominciare a ragionare per mettere a punto una riforma ragionata delle imposte sulla proprietà. Il Pdl tiene alta la guardia e non ha intenzione di mollare la richiesta di un’abolizione totale dell’imposta, ma per cancellare del tutto l’Imu il Tesoro, guidato da Fabrizio Saccomanni, dovrebbe trovare una copertura di circa 4 miliardi. Il Pd, infatti, preferirebbe una rimodulazione selettiva: il viceministro Stefano Fassina propone di cancellare l’Imu “solo sulle abitazioni di valore basso o medio”, così da consentire, con i 2 miliardi provenienti dalle prime abitazioni di livello alto, di recuperare fondi da usare per evitare l’aumento dell’Iva. “Bisogna riorganizzare queste imposte – sostiene il ministro Flavio Zanonato – e non semplicemente eliminarle, perché sono quattro miliardi che bisogna trovare”. E che appunto potrebbero venire dal piano di messa in vendita dei beni dello Stato non strategici.

Al momento, in realtà, tutte le ipotesi, dall’abolizione totale alla rimodulazione, sono sul tavolo, in attesa di trovare la soluzione politica entro ferragosto, deadline fissata dal premier per la riforma sulla tassazione degli immobili. Una riforma che dovrà mettere insieme la riforma dell’Imu, la Tares e, nel complesso, la fiscalità locale in una ristrutturazione che tenga insieme le richieste dei partiti e quelle degli enti locali. 

“E’ un’idea strampalata, quella di colpire i villini con l’Imu. Il catasto è eretto su basi comunali, con unità tipo diverse da zona censuaria a zona censuaria, secondo la tipologia edilizia prevalente a livello locale. Le case a schiera sono classificate in un modo da una parte e in un altro modo in un’altra” dichiara in una nota il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani commentando le indiscrezioni di stampa. “Una riforma della tassazione immobiliare veramente equa, e non solo proclamata, deve basarsi sul beneficio che ogni immobile trae dai servizi comunali. E’ così in tutto il mondo e solo per questo è stata assegnata agli enti locali”. Sulla questione Imu interviene anche la portavoce Pdl alla Camera: “E’ bene dirlo senza mezzi termini, su Imu e Iva è in corso una vera e propria battaglia culturale”.

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