Il presidente Enpam Eolo Parodi

Indagato per concorso in truffa aggravata. La procura di Roma ha avanzato questa ipotesi di reato nei confronti di Eolo Parodi, presidente dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Medici, a seguito dei presunti danni patrimoniali subiti dall’Ente per effetto di alcuni investimenti mobiliari in strumenti finanziari derivati. Insieme a lui sono indagati anche l’ex consigliere esperto Maurizio Dall’Occhio, l’ex direttore generale Leonardo Zongoli ed il responsabile servizio gestioni e investimenti Roberto Roseti. I consiglieri non fanno più parte dell’ente, che è pronto a costituirsi parte civile. Gli inquirenti ipotizzano perdite per circa 500 milioni di euro.

Su delega del procuratore aggiunto Nello Rossi e del pm Corrado Fasanelli, almeno 150 militari del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza hanno effettuato in giornata 47 perquisizioni presso abitazioni, uffici, studi professionali e di consulenza e sedi dell’Ente, anche in relazione a un altro fascicolo di indagine, sempre aperto per truffa ma a carico di ignoti, relativo ad alcune compravendite immobiliari, ritenute da chi indaga sospette e anomale.  A provocare l’indagine è stata la denuncia fatta nel maggio del 2011 da un gruppo di consiglieri dell’Enpam. Per l’acquisizione dei documenti i poliziotti sono andati nelle province di Roma, Milano, Genova, Firenze, Ferrara e Frosinone.

I consiglieri chiedevano di accertare entità e responsabilità nella gestione del patrimonio dell’ente con riferimento ad alcuni investimenti immobiliari in strumenti finanziari derivati. Secondo l’accusa i quattro indagati hanno “omesso di segnalare ai componenti del consiglio di amministrazione della fondazione caratteristiche relative alle note strutturate acquistate dalla fondazione ed anzi assicurando loro il rispetto dei criteri di investimento stabiliti dal consiglio di amministrazione della fondazione medesima in ossequio a quanto stabilito dallo statuto dell’ente e alle prescrizioni impartite dagli organi di vigilanza e controllo”.

In un filone dell’inchiesta relativo alla gestione del patrimonio immobiliare e allo stato senza indagati, si indaga su operazioni immobiliari per un esborso complessivo di circa 590 milioni di euro. Operazioni giudicate “anomale e sospette” dai pm. Tra queste la compravendita del palazzo della Rinascente, in piazza del Duomo a Milano, acquistato per 472 milioni, tramite il fondo immobiliare chiuso Ippocrate sottoscritto da Enpam e gestito dalla società di gestione First Atlantic Real Estate Sgr (oggi Idea Fmit) dalla società Prelios. L’operazione ha fruttato al venditore (Prelios) una plusvalenza del 30% (circa 108 milioni di euro) rispetto al precedente acquisto effettuato il 28 maggio del 2007.

L’attenzione degli inquirenti è rivolta anche ad altre due operazioni svolte a Roma. In particolare, un immobile in via del Serafico (zona Eur) acquistato il 31 marzo del 2009 dalla First Atlantic per 58 milioni di euro facendo realizzare alla società venditrice, la Belgravia Invest, una plusvalenza del 100% (29 milioni di euro). Infine, sotto la lente degli inquirenti è finito l’acquisto di un immobile, sempre in via del Serafico, per 59 milioni di euro effettuato il 4 febbraio del 2010 e che ha fatto realizzare alla società venditrice, la Coedimo, una plusvalenza del 62,61% (23 milioni di euro), rispetto al precedente acquisto effettuato il 15 dicembre del 2009. Nel decreto di perquisizione viene spiegato che le due società venditrici degli immobili a Roma “risultano collegate e organiche al cosìdetto Gruppo Pulcini che fa capo” all’imprenditore Antonio Pulcini.

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