Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica Anders FoghRasmussen ha ufficializzato che entro la fine del mese cesseranno le operazioni portate avanti sinora a supporto dei ribelli impegnati nella guerra contro il regime di Muammar Gheddafi. La notizia è stata resa nota nella conferenza stampa tenuta oggi dopo la riunione degli ambasciatori del Consiglio Atlantico. “È giunto il momento che il popolo libico prenda il suo futuro nelle proprie mani”, ha detto Rasmussen.

Intanto Ibrahim Tika, il medico che ha effettuato l’autopsia sul cadavere di Gheddafi ha detto che “il Colonnello è stato giustiziato con colpi ravvicinati alla testa e allo stomaco”. Secondo il dottore non ci sarebbero dubbi: l’ex rais e suo figlio sono stati uccisi dopo pochi minuti dalla cattura. La tesi smentirebbe quanto sostenuto ieri dal Consiglio nazionale di transizione, secondo cui la morte del tiranno di Tripoli sarebbe arrivata a seguito di un conflitto a fuoco. Tesi discordanti, troppo discordanti. Anche per questo motivo, sia l’Onu che il rappresentante in Francia del Cnt hanno chiesto che venga istituita un’inchiesta per comprendere la dinamica esatta della fine del rais. “Non è chiaro come è morto – ha detto Rupert Colville, portavoce dell’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite – . Le immagini catturate con macchine fotografiche e cellulari sono molto scioccanti”.

Gli ha fatto eco Mansour Aaif Al Nasr, il quale ha annunciato che sarà istituita una commissione di inchiesta ad hoc. “Non penso che il colonnello sia stato linciato – ha detto Al Nasr – è stato arrestato, ferito, poi c’è stato un conflitto a fuoco tra combattenti e forze pro-Gheddafi, è stato nuovamente ferito ed è morto durante il trasporto verso un ospedale”. In attesa di delineare con certezza gli ultimi attimi di vita del colonnello, nessuna certezza anche sulla sua sepoltura. “Sarà ritardata di alcuni giorni per dare tempo di sistemare la location” ha detto il ministro del Petrolio del governo di transizione libico, che ha confermato, invece, che il corpo di Gheddafi si trova a Misurata. “Abbiamo deciso di tenerlo nel freezer per alcuni giorni, per far sì che tutti siano sicuri che è morto” ha detto Ali Tarhouni.  La sua versione, però, dopo poche ore è stata smentita da un altro esponente del Consiglio nazionale di transizione, il comandante Abdul-Salam Eleiwa, secondo cui l’ex leader libico verrà sepolto a breve secondo il rito islamico. “Avrà tutti i diritti di ogni musulmano, il suo corpo sarà lavato e trattato con dignità – ha detto il militare – . Io credo che sarà interrato entro 24 ore”. Non la pensa così Mahmoud Chamam, “ministro” dell’Informazione del Cnt, che ha detto: “Non è stata presa alcuna decisione sulla sepoltura di Gheddafi”. A quanto pare, però, la sepoltura dell’ex colonnello potrebbe essere realizzata dai suoi familiari. Lo ha reso noto Abdel Mjid Mlegta, comandante del Cnt, secondo cui alcuni membri della tribù di Gheddafi sarebbero in contatto con un gruppo di ribelli.

Nella marea di incertezze in salsa libica, l’unico dato certo è che nel pomeriggio è attesa la decisione dell’Onu, che dovrà esprimersi sulla fine della missione nel paese nordafricano. Gli ambasciatori dei 28 Paesi membri si riuniranno a Bruxelles alle 16.30: la comunicazione ufficiale, quindi, arriverà entro la serata. Dalle dichiarazioni dei rappresentanti, però, il fronte non dovrebbe essere unanime. Un esempio lampante. Per il segretario britannico alla Difesa, Philip Hammond, “la Nato porrà un termine alle operazioni in Libia appena i civili saranno al sicuro”; il ministro della Esteri francesi, però, ha dato una versione diversa. “Penso che si possa dire che l’operazione militare della Nato in Libia è terminata” ha detto Alain Juppé, secondo cui “tutto il territorio libico è sotto il controllo del Consiglio nazionale di transizione e sotto riserva di qualche misura transitoria nella prossima settimana, l’operazione della Nato è arrivata alla sua fine”.

Nel primo pomeriggio, inoltre, anche un altro componente della tribù di Gheddafi è finito nelle mani dei ribelli. A quanto pare – ma in tal senso non ci sono ancora conferme ufficiali – sembrerebbe che sia stato catturato Saif al-Islam, nella parte meridionale della Libia. I ribelli lo inseguivano da mesi e lo hanno annunciato dei membri del Cnt alla tv Al Arabiya. “Lo abbiamo preso ed è sotto le cure dei nostri medici -ha affermato un comandante del Cnt alla tv Al Arabya – è ferito in diverse parti del corpo. Dopo averlo curato gireremo un video e ve lo mostreremo”. La fine de regime ancora in diretta televisiva.

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