Dopo quelle dei membri del forum economico della Casa Bianca, arrivano altre dimissioni in polemica contro Donald Trump e la sua tardiva (e poi ritrattata) condanna dei suprematisti bianchi responsabili delle violenze di Charlottesville. Stavolta a lasciare è Daniel Kammen, dal 2016 inviato speciale del dipartimento di stato per la scienza. Che, con la propria lettera di addio pubblicata su Twitter, lancia un messaggio in codice: le prime cinque lettere di ogni paragrafo formano l’acrostico ‘Impeach’, la procedura per destituire i presidenti Usa.

Nella missiva, il docente di Berkeley accusa il presidente di aver “nuociuto alla qualità della vita in Usa, alla nostra reputazione all’estero e al futuro del pianeta”. ”Ma la decisione di dimettermi – aggiunge – è una risposta ai vostri attacchi contro i valori fondamentali degli Usa”. E ancora: “La vostra incapacità di condannare i suprematisti bianchi e i neo nazisti ha delle implicazioni a livello nazionale e internazionale”.

L’addio arriva nel giorno in cui l’inquilino della Casa Bianca, parlando dalla convention dell’American Legion a Reno, ha usato toni ecumenici per lui decisamente rari. “E’ tempo di lenire le ferite che ci dividono”, ha detto. “Non siamo definiti dal colore della nostra pelle o dal nostro stipendio“, ha aggiunto. E ancora: “Siamo un popolo, con una casa e una bandiera”. Solo qualche ora prima a Phoenix aveva tenuto un comizio pieno di proclami, minacce ed attacchi, riesumando i cavalli di battaglia della campagna elettorale.

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