“Diamo fastidio ai poteri forti, ma già da oggi daremo un primo segnale”. Dopo più di 24 ore di silenzio, la sindaca Virginia Raggi ha parlato ai suoi nel corso della prima giunta dopo le dimissioni dell’assessore al Bilancio e di quattro dirigenti. “Siamo determinati a lavorare per il bene della città”, ha detto. “Queste dimissioni non ci spaventano. Stiamo valutando personalità di elevatissima caratura in modo che possano far parte della squadra. Già oggi potremo dare un primo segnale”. Il giorno dopo la crisi, i 5 stelle cercano di correre ai ripari. Il direttorio ha scelto il silenzio, solo Luigi Di Maio è stato costretto ad esporsi per garantire che l’emergenza sarà risolta a breve: “Chi parla di caos non ha capito che sta parlando di Roma, e a Roma la straordinarietà noi la trasformeremo in ordinarietà. Non arretreremo nemmeno di un millimetro, andremo avanti”, ha detto il vice presidente della Camera. Ma i malumori vengono nascosti a fatica. Beppe Grillo non parla. In mattinata si era diffusa la voce che il leader M5s lunedì 5 settembre sarebbe andato a Roma per vedere la sindaca, ma la notizia è stata poi smentita. Intanto è iniziata la selezione dei curriculum per coprire le caselle rimaste vuote, con particolare attenzione alla ricerca del nuovo assessore al Bilancio.

Il “primo segnale” è arrivato: Manuel Fantasia è stato scelto per ricoprire il ruolo di amministratore unico di Atac, la municipalizzata dei trasporti pubblici della Capitale: prenderà il posto di Armando Brandolese che si è dimesso giovedì insieme all’ex dg Marco Rettighieri. Sessantatre anni, nato in Venezuela, ingegnere nucleare, Fantasia è stato scelto dalla sindaca Raggi e dall’assessora alla Città in Movimento Linda Meleo. Responsabile dello sviluppo del Mercato Trasporti nazionale e internazionale di Almaviva tra il 2006 e il 2010, tra il 1997 e il 2006 il nuovo amministratore unico di Atac era stato dirigente di Tele Sistemi Ferroviari, società che gestiva il il Sistema Informativo del gruppo FS. Dal 1989 al 1996, aveva lavorato in Italsiel-Finsiel, come responsabile dei servizi di sviluppo organizzativo. È socio fondatore e presidente di The Italian Conflict Management Institute e vicepresidente dell’area Mediazione di Confassociazioni.

E un secondo segnale potrebbe arrivare a breve: è in corso una verifica su tutte le delibere di nomina dei componenti dello staff del sindaco per vagliarne la correttezza e revisionare al ribasso alcuni compensi. Tra gli stipendi da tagliare, quello del capo della segreteria politica, Salvatore Romeo, che dichiara: “Il mio stipendio? Sicuramente non verrà rivisto al rialzo. Dovremo rivedere tutte le fasce di retribuzione”. Cos’è accaduto? Prima della richiesta presentata il 29 agosto che ha portato all’addio di Carla Raineri, il 26 agosto la Raggi aveva chiesto all’Autorità nazionale anticorruzione di vagliare la posizione di altri componenti dell’amministrazione. La risposta dell’Anac è attesa per i prossimi giorni. Nello specifico la richiesta riguarda le posizioni disciplinate dall’art.90 del Testo unico Enti Locali, che si applica agli uffici di supporto degli organi di direzione politica.

Video di Irene Buscemi

Il clima dentro il Movimento resta molto teso. Le uniche parole pubbliche di critica per il momento arrivano dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti, già sospeso dai 5 stelle e da mesi in attesa di una decisione sulla sua posizione: “Le correnti stanno logorando il Movimento dall’interno”, ha scritto su Facebook. Alla Raggi i suoi contestano la mancanza di trasparenza e condivisione delle scelte e soprattutto la scarsa comunicazione. Consiglieri grillini e molti degli attivisti nelle discussioni online di questi giorni chiedono “il rispetto dei valori e dei principi M5s” e che siano bloccati i cosiddetti ‘stipendi d’oro’, ovvero non sforare il tetto di 86mila euro per i compensi. Sotto accusa da giorni ad esempio c’è il compenso del capo della segreteria politica della sindaca Salvatore Romeo. Oggi uscendo dal Campidoglio ha detto che il suo stipendio sarà rivisto: “È stato commesso un errore su quella delibera perché eravamo in ritardo e dovremo provvedere a una modifica della fascia di attribuzione”.

Questa mattina l’ex capa di Gabinetto Carla Romana Raineri, di nuovo in Campidoglio per prendere i suoi documenti, è tornata a parlare con i giornalisti per spiegare i motivi della sua dimissione. “Se manca legalità nell’amministrazione di Roma? Diciamo che un magistrato se ne va”. La giudice ha anche ribadito di aver fatto un passo indietro prima di essere revocata: “Io mi sono dimessa prima, la revoca non è ancora intervenuta le dimissioni sì. Se incontrerò la sindaca? Assolutamente no, sono venuta a prendere le mie cose. Quando arriverò a Milano scriverò le ragioni per cui ho preso questa decisione”.

La giunta intanto incassa il colpo. “E’ un’ulteriore emergenza di fronte a cui ci troviamo”, ha detto l’assessore Flavia Marzano all’agenzia Ansa, “e se non la vogliamo chiamare emergenza chiamiamola urgenza, perché non possiamo restare senza assessore al Bilancio e senza vertici delle partecipate. Sapevamo che la strada era in salita, ma siamo una squadra e nella riunione di ieri si è sentito forte”. Un altro assessore, che preferisce rimanere anonimo, ha invece mostrato parecchia amarezza: “Come mi sento? Se vi crollasse il palazzo addosso come vi sentireste? Certo che c’è sofferenza”.

La voce critica dentro il Movimento è ancora una volta quella di Pizzarotti. Il sindaco è tornato a chiedere un incontro nazionale tra tutti gli eletti M5s per garantire maggiore comunicazione e migliorare strategia. “Tempo fa”, ha scritto sui social network,”rilanciando l’idea di un meetup nazionale, ovvero un’assemblea nazionale tra cittadini e portavoce, scrissi pubblicamente a Beppe Grillo queste testuali parole: ‘Ti chiedo: la volontà è quella di lasciare che le varie correnti del Movimento lo logorino dall’interno?’. Piaccia o no, lo accettiate o no, è quello che sta avvenendo. Sono due anni che mi spendo per l’idea di un meetup nazionale, allo scopo di neutralizzare le correnti e per rendere pubblico il dibattito politico interno del Movimento”. Pizzarotti da mesi ormai non ha contatti con i rappresentanti del Movimento che ancora non hanno deciso se espellere o meno il primo cittadino. “Sono due anni”, ha scritto, “che chiedo di fare rete tra i sindaci per superare crisi politiche e amministrative e mettere in campo buone pratiche di amministrazione, semplicemente ‘sfruttando’ l’esperienza di chi fa il sindaco già da qualche anno. La risposta è stata una scandalosa e arbitraria sospensione nei miei confronti, che non poggia su nessun regolamento interno, e che dura da oltre 100 giorni. Piaccia o no, lo accettiate o no, questa è la verità”.

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