Un “monumento all’anti-meritocrazia“. “Una signoria creata per legge e dotata di tesoretto“, “completa di vassalli e valvassori”. Con “ogni potere e euro pubblico in mano a Iit (Istituto italiano di tecnologia, ndr)”, “un ente di diritto privato finanziato pubblicamente, privo della trasparenza e del ricambio dirigenziale del sistema pubblico”. Dalle pagine di Repubblica la scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo torna ad attaccare le modalità scelte dal governo Renzi per sviluppare il progetto dello Human Technopole, il polo scientifico che dovrebbe nascere a Rho su una parte dei terreni dell’Expo con 1,5 miliardi di investimenti pubblici e la regia dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova. Che, pur essendo stato istituito da Tesoro e Miur, è appunto governato da una fondazione di diritto privato. E riceve da solo più soldi statali di tutto il resto del sistema universitario della ricerca. L’Iit fa sapere a ilfattoquotidiano.it di ritenere che quelle critiche siano mere “considerazioni politiche“.

“Cingolani mi ha chiesto di sedermi al banchetto: corruzione dell’etica della scienza” – La direttrice del Centro di ricerca sulle cellule staminali dell’Università Statale di Milano, che già il giorno dopo la presentazione del progetto aveva criticato la scelta paragonando il presidente del Consiglio al “pifferaio di Hamelin”, stavolta accusa frontalmente anche i vertici dell’ente. “Il 30 novembre scorso”, spiega nell’intervista pubblicata sabato dal quotidiano romano, “il direttore di Iit (Roberto Cingolani, ndr) mi ha contattato per introdurmi al progetto con un messaggio irricevibile: “Sulle neuroscienze si vuole ovviamente parlare con te di possibili collaborazioni con il tuo team”. Un invito a sedermi al banchetto dei selezionati arbitrariamente e politicamente per ricevere una pioggia di denaro pubblico“. Invito che Cattaneo racconta di aver declinato considerandolo “un chiaro deragliamento dell’etica pubblica e una corruzione dell’etica della scienza”. 

“Truppa scelta tra i migliori al mondo, ma i generali sono nominati senza bando” – Cattaneo prosegue criticando il fatto che “i coordinatori dei sette ipotetici centri (medical genomic, neurogenomics, agri-food and nutritional genomics, data science, computational life sciences, nano science e analysis, decisions and society, ndr) di Human Technopole sono già stati nominati a tavolino senza alcun bando, bando a cui invece saranno soggetti e mille ricercatori previsti”. In pratica “si crea un esercito dove i generali non li si cerca tra i migliori del mondo, mentre la truppa sì”. Ben venga il polo di ricerca, ma solo se “direttori e “generali” saranno individuati con un confronto aperto, libero, trasparente”. “Accordi amicali e arbìtri di ogni forma vanno relegati a un passato non all’altezza dei valori democratici della nostra Costituzione“.

“Le università non tradiscano i loro statuti per i soldi” – Segue l’invito agli scienziati italiani a “non ascoltare e seguire il canto delle sirene di finanziamenti pubblici privi di competizione tradendo senza scuse e per sempre la natura della scienza e del suo metodo”. Eppure, fa notare Repubblica, i rettori di diversi atenei hanno aderito. Compresa, va detto, la Statale dove Cattaneo lavora, oltre a Bicocca Politecnico di Milano. “Che io sappia di siglato non c’è nulla”, ribatte la ricercatrice nominata senatrice a vita nel 2013 da Giorgio Napolitano. “Come faranno gli enti a non tradire il loro statuto, visto che lo sviluppo di alcune loro ricerche sarà soggetto a decisioni arbitrarie esterne invece che al libero accesso dei suoi ricercatori alle risorse pubbliche?”. Infine, in cauda venenum, sottolinea che “si deve ancora capire quali siano le risorse scientifiche competitive che l’Iit metterebbe” nel progetto. “Per quanto si vede oggi, ben poco. Forse le risorse intellettuali di altri enti servono a questo, ma perché mai non devono poter vedere le loro idee finanziate direttamente senza pagare pegno a un intermediario?”.

L’Iit: “Non ha nemmeno letto il progetto” – Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’istituto, non vuole commentare. Il responsabile della comunicazione Stefano Amoroso, contattato da ilfattoquotidiano.it, sostiene che gli attacchi sono “considerazioni politiche” su un progetto che Cattaneo “non ha mai nemmeno voluto leggere”, e a rispondere dovrebbero essere “il governo che ci ha chiesto di preparare questo progetto” e i rettori” degli atenei che hanno accettato di partecipare. Quanto alla nomina dei sette coordinatori senza bando, “non è vero, ci sarà una call internazionale come per tutto il resto dei ricercatori”.

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