L’assoluzione incassata dalla corte d’Appello di Milano nel processo Ruby consegna a Silvio Berlusconi la sua ennesima giovinezza politica. L’ex cavaliere ora vuole rientrare in gioco e vuole farlo alla sua maniera. Secondo un retroscena di Repubblica, l’ex premier punta ora a superare il principale ostacolo sulla strada di una nuova candidatura: la legge Severino. Secondo il quotidiano romano, Berlusconi ora sarebbe al lavoro con i suoi legali alla ricerca di una strada per “modificare la norma sulla incandidabilità o escogitare un modo per sterilizzarla nella parte in cui impedisce a un condannato in via definitiva di essere candidato in Parlamento e a Palazzo Chigi”.

“Dobbiamo battere quella strada e mi occuperò personalmente di trattare la questione con Renzi”, è il mantra che Silvio ripete da giorni, ora che si sente riabilitato dalla sentenza e forte abbastanza da tornare a trattare con il presidente del Consiglio su un piano di parità. Questo il calcolo: a Renzi chiederà la neutralizzazione della legge Severino, in cambio continuerà ad appoggiare il cammino delle riforme tenendo fede al patto del Nazareno, tanto più ora che le possibilità di una collaborazione del Pd con il M5S sembrano definitivamente tramontate. Obiettivo finale: la consacrazione di se stesso come padre della patria e il completamento del processo di pacificazione con l’avversario politico.

Il primo step della nuova strategia consentirebbe persino all’ex Cav di riagganciare quel treno europeo perso da tempo.  Secondo gli avvocati Ghedini e Longo, gli effetti della Severino sarebbero cancellati “nel caso in cui la Corte di Strasburgo dovesse accogliere il ricorso presentato contro la sentenza definitiva sui diritti Mediaset”. Un miracolo che consentirebbe a Berlusconi di guadagnare quella riabilitazione che tanto agogna anche sul piano internazionale e tornare a sedere da leader anche al cospetto delle cancellerie europee. Una possibilità accreditata anche da La Stampa. “Dal prossimo anno Angela Merkel dovrà tornare ad avere a che fare con me”, confida l’ex premier ai suoi secondo La Repubblica.

Un secondo scenario, scrive il Corriere della Sera, si apre sul fronte della politica nazionale. L’idea di Berlusconi sarebbe quella di dare vita ad una federazione dei partiti di centrodestra. “Angelino, adesso è arrivata l’ora di litigare. Gli italiani sono stanchi di tutto questo. Dobbiamo metterci a lavorare per riunificare il centrodestra”, avrebbe detto l’ex premier al telefono ad Angelino Alfano, leader di Ncd. “Presidente, l’affetto nei suoi confronti da parte nostra è rimasto immutato – avrebbe risposto l’ex delfino – e la sua assoluzione chiude anni di sofferenza che io, per esserle stato molto vicino, conosco benissimo”. La road map sulla strada della federazione è appena tracciata, ma ha diversi punti fermi: la formazione di una consulta dei partiti, la stesura di una dichiarazione di intenti, l'”abbozzo” di un programma e la certificazione che ci saranno le “primarie di coalizione“. 

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