Giovedì 17 luglio alle 14 e di nuovo in streaming. Il Movimento 5 stelle accetta la proposta del Partito democratico e il secondo incontro per parlare di riforme sarà alla Camera fra due giorni. Non ci sarà Grillo, ma nel testo assicurano i suoi c’è anche il suo zampino. La delegazione grillina scrive per la seconda volta a Renzi e suoi e gioca una nuova mossa sullo scacchiere della difficile trattativa. “Chiediamo risposte concrete su preferenze, soglie di sbarramento e liste di coalizione”, scrivono. “Ma notiamo con piacere l’apertura manifestata dalla vostra lettera sul tema della lotta alla corruzione ed in materia di immunità. Così come la riforma del Senato obbliga ad una riflessione su tutta l’architettura costituzionale, soprattutto in riferimento alla questione degli organi di controllo e garanzia. Aspettiamo risposte chiare”. 

Renzi aveva risposto poche ore prima all’attacco di Grillo e Casaleggio (“Bradipo hai 24 ore per rispondere”) e aveva elencato le dieci posizioni dei democratici sulle dieci mediazioni dei 5 stelle. “Gentili dirigenti del Pd”, rispondono i grillini, “è sicuramente positivo che riprenda il confronto che avevamo avviato e che si era sospeso. Speriamo si possa ora procedere celermente verso una conclusione positiva. Tanto più che il Paese ha urgenze diverse e ancora più impellenti: durante questi mesi è stato stabilito il nuovo record del debito pubblico e la BCE ha stimato che la produzione industriale calerà del 1,8% in quest’anno, il numero dei poveri in Italia secondo l’Istat ha raggiunto i 10 milioni, di cui più di 6 vivono in povertà assoluta e di questi 1 milione e mezzo sono bambini e adolescenti. E, dunque è augurabile sgombrare il campo dai temi della riforma elettorale e del bicameralismo per potersi concentrare sui problemi dell’economia e del lavoro”.

Trovare un punto di incontro tra governabilità e rappresentanza è una delle priorità secondo i 5 stelle. “Ora è necessario arrivare a una soluzione soddisfacente per tutti sulla legge elettorale, in modo da trovare un giusto equilibrio fra i problemi di governabilità e quelli della rappresentanza, garantendo la selezione di un ceto parlamentare all’altezza del compito di affrontare la crisi con competenza ed onestà. E saranno gli stessi cittadini a ratificare il risultato finale del nostro confronto al tavolo”. Per questo continuano a chiedere innanzitutto risposte concrete sul tema: “Noi siamo sempre stati corretti ed abbiamo offerto la nostra disponibilità a trovare un compromesso nei limiti del rispetto della Costituzione. C’è una nostra disponibilità di massima ad accogliere le vostre esigenze in tema di governabilità e ci auguriamo che ci sia identico atteggiamento da parte vostra ad accogliere le nostre esigenze in materia di rispetto della rappresentatività del Parlamento. A partire da questa reciproca disponibilità sarà poi possibile individuare le soluzioni tecniche più opportune”.

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