L’ex procuratore di Bari Antonio Laudati è stato rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare di Lecce, Cinzia Vergine, per abuso d’ufficio e favoreggiamento personale nell’ambito delle inchieste baresi sul caso delle escort portate da Gianpaolo Tarantini alle feste dell’ex premier Silvio Berlusconi.

È passato poco meno di un anno da quando la procura di Lecce ha chiesto di rinviare a giudizio l’ex procuratore di Bari. Secondo gli inquirenti Laudati avrebbe aiutato sia Tarantini, sia, indirettamente, il leader di Forza Italia a eludere le indagini sul presunto giro di prostitute portate a Palazzo Grazioli dall’imprenditore barese. 

In particolare il magistrato, che ha sempre negato, avrebbe fatto in modo che venissero rallentate le indagini sul filone ‘escort’. Tutto era iniziato nel luglio del 2011 quando l’ex pm Giuseppe Scelsi – titolare dell’inchiesta escort fino al trasferimento in Procura generale – presentò un esposto al Csm in cui accusava Laudati di aver ostacolato le indagini e accelerato il suo trasferimento. Secondo il racconto fatto da Scelsi ai procuratori di Lecce, Laudati, arrivato a Bari nell’estate del 2009 quando il caso Tarantini-D’Addario-Berlusconi era già esploso, avrebbe avviato un’indagine parallela con accertamenti “extra” svolti da militari della Guardia di finanza a lui fedeli.

Standoa Scelsi e da altri testimoni, il procuratore, ancor prima di prendere possesso del suo incarico, avrebbe inoltre partecipato a una riunione con gli investigatori invitandoli sostanzialmente a bloccare tutto. I magistrati ritengono ha sostenuto che il neoprocuratore si presentò con “un amico” dell’allora ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e che spiegò di essere stato inviato a Bari dal ministero.

Inoltre, secondo l’accusa, Laudati affiancò a Scelsi due colleghi e l’inchiesta su Tarantini e le escort, invece che essere chiusa immediatamente come previsto, fu tenuta aperta per altri due anni.

Contrariamente alle altre udienze, Laudati non era presente in aula. Nei giorni scorsi i suoi legali Angelo Pallara e Andrea Castaldo avevano depositato una ulteriore memoria difensiva ed alcuni atti relativi ad ulteriori indagini difensive. Nel procedimento è coinvolto anche l’ex pm barese Giuseppe Scelsi che ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato e la cui posizione è stata stralciata. Il magistrato è accusato di aver disposto intercettazioni su un’utenza telefonica per danneggiare una sua collega. 

 

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