Il presidente della Repubblica ha messo una “tagliola sulle opposizioni“, è “un boia” che “sta avallando una serie di azioni per cucire la bocca all’opposizione”. L’affondo nei confronti di Giorgio Napolitano è del deputato del Movimento Cinque Stelle Giorgio Sorial che ha parlato di “tagliola sulle opposizioni” (in particolare sul decreto Imu-Bankitalia) avallata dall’inquilino del Quirinale che, secondo i grillini, non è più “garante delle opposizioni”. Dichiarazioni che hanno provocato la reazione di tutti i partiti, Pd in testa. Tutti i deputati democratici hanno abbandonato l’aula quando Sorial ha dato del ‘boia’ a Napolitano, scatenando un applauso polemico tra i banchi del M5S.

Secondo il segretario democratico Matteo Renzi quello dei Cinque Stelle è “un atteggiamento insopportabile e una forma di stupidità, prima ancora che di violenza verbale, che non ha eguali nella storia repubblicana”. A difendere Napolitano anche il presidente del Consiglio Enrico Letta: “L’indegno attacco M5S a Napolitano è un punto di non ritorno di deriva estremista inaccettabile per chiunque pratichi i principi democratici”. Il Nuovo Centrodestra invoca un procedimento per vilipendio“. Diversi gruppi parlamentari chiedono sanzioni da parte della presidenza di Montecitorio. E la stessa Laura Boldrini dichiara: “Contro di lui insulti inaccettabili e volgari, estranei ad un confronto civile”. A difendere Sorial invece è il collega Manlio Di Stefano: “Scusarsi di cosa?”. [brightcove]3116436019001[/brightcove]

Le dichiarazioni dei Cinque Stelle contro Napolitano hanno fatto scendere in campo anche la procura di Roma, che sta esaminando il caso scaturito e sta valutando se sussistano gli estremi per l’avvio di un’azione penale. La questione dunque sarà affrontata dai vertici di piazzale Clodio e nel caso in cui venisse aperto un fascicolo il reato configurato sarebbe quello di vilipendio al capo dello Stato.

Il M5s ha intanto annunciato che invierà al presidente Napolitano una serie di lettere di protesta per denunciare violazioni nell’iter di approvazione dei decreti. La prima missiva inviata riguarda l’iter di approvazione della legge di stabilità e di bilancio. “Riteniamo denunciare una grave violazione della legge e dei regolamenti parlamentari, quindi dello stato di diritto” scrivono i Cinque Stelle che si rivolgono a Napolitano per il ruolo che detiene di “garanzia costituzionale e governativa”. Il contenuto della lettera tuttavia non è ancora noto perché è al vaglio del capogruppo di Montecitorio Federico D’Incà. I Cinque Stelle, peraltro, hanno annunciato che presto sarà presentata la messa in stato d’accusa.

La reazione più energica è quella del segretario del Pd Matteo Renzi: “La solidarietà a Napolitano, innanzitutto – scrive su facebook – Ma anche un appello ai (tanti) deputati e senatori per bene del movimento di Grillo. Non permettete che i toni assurdi di una parte dei vostri colleghi squalifichino il vostro lavoro. Che vi taglino fuori dalle riforme, come pure sta accadendo. Che vi impediscano di lavorare per il bene dell’Italia. Per uno che urla e sbraita, ci sono cinque, sette, dieci che in silenzio lavorano, e spesso lavorano bene. Perché continuare a tenere il Movimento 5 Stelle ostaggio di chi insulta e non provare finalmente a cambiare le cose?”. 

Ma le reazioni alle parole del parlamentare dei Cinque Stelle si moltiplicano. La responsabile Legalità del Pd Pina Picierno (Pd) chiede a Grillo di “prendere le distanze da Sorial”. “Napolitano è il cardine del nostro sistema democratico e la democrazia è il bene più prezioso che abbiamo” aggiunge il capogruppo alla Camera Roberto Speranza che parla di “attacchi spregevoli e volgari”. La prima reazione alle parole dei Cinque Stelle era stata di un altro deputato democratico, l’ex sottosegretario agli Interni Ettore Rosato: “Non ci sono parole per giudicare l’assurdità, la volgarità e l’idiozia delle parole del deputato Sorial”. “Le squallide parole” di Sorial, secondo Emanuele Fiano, “provano a nascondere il rischio che il movimento di Grillo sta facendo correre agli italiani e cioè che la continuazione del loro ostruzionismo in aula alla Camera possa portare alla decadenza del decreto Imu-Bankitalia e dunque all’obbligo per tutti i cittadini del pagamento dell’Imu. Sorial dovrebbe scusarsi, ma non lo farà. L’aumento della volgarità nelle loro parole è direttamente proporzionale alla povertà delle loro idee”.

Ma intorno al capo dello Stato fanno da scudo i rappresentanti di altri partiti. Il Nuovo Centrodestra vede gli estremi per l’apertura di un procedimento per vilipendio: “Le inaccettabili espressioni usate nei confronti del presidente Giorgio Napolitano da parte dei deputati del M5s – secondo Giuseppe Esposito – confermano il doloroso imbarbarimento del linguaggio politico, una grave decadenza di quel senso istituzionale che ormai va totalmente perdendosi”. “Sorial voleva forse prendersi un minuto di celebrità scimmiottando le effervescenze lessicali del suo guru Beppe Grillo – prosegue Esposito – Descrivere il presidente della Repubblica come un ‘boia’, trascende ogni diritto di critica e di espressione, è un oltraggio inammissibile che richiederebbe l’apertura di un procedimento per vilipendio al Capo dello Stato. Mi auguro che qualcuno riterrà opportuno chiedere scusa per queste offese rozze e triviali, al presidente Napolitano va la mia profonda solidarietà”. Solidarietà al capo dello Stato arriva da Scelta Civica, Popolari per l’Italia, Svp, minoranze linguistiche. A chiedere sanzioni è tra gli altri il capogruppo alla Camera di Forza Italia Renato Brunetta: “Il deputato del Movimento 5 stelle, Giorgio Sorial, autore di questo intollerabile e inaccettabile insulto ha dimostrato tutta la sua ignoranza politica. Nel dibattito, anche aspro, è possibile criticare chiunque, anche il Capo dello Stato, ma non si deve mai oltrepassare la soglia del consentito e del lecito. Limite di buon senso che il collega ha clamorosamente superato. Il presidente della Camera, Laura Boldrini, valuti eventuali provvedimenti in merito”.

A difendere il collega Sorial è invece Manlio Di Stefano: “Di cosa dovrebbe scusarsi?. Vi è parso eccessivo definire Re Giorgio Napolitano un boia? Beh vediamo di ragionarci su, un boia è colui che uccide il condannato a morte quindi Napolitano è stato accusato di aver ucciso qualcosa o qualcuno. Dunque facendo mente locale, in questi 2 mandati (già qui ci sarebbe da aprire un capitolo a parte), il Re ha ucciso: la democrazia, la Costituzione, il popolo italiano, la giustizia“. E, dunque, “se boia vi sembra eccessivo allora trovate voi un aggettivo che racchiuda tutti questi crimini contro il popolo italiano”: E conclude attaccando poi Renzi e accusandolo di voler condannare a morte il Paese: “L’ottuso burattino del sistema che – scrive Di Stefano – in un solo mese ha resuscitato Berlusconi, parla di ‘Stupidità e violenza senza eguali’. Grazie ebetino di Firenze, da parte di uno statista illuminato come te è un complimento”.

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