Come nei Muppet’s di Crozza, “Bobo” Maroni annuncia di voler deschifizzare, depolemizzare, detensionizzare e soprattutto deumbertizzare la Lega, che al contrario resuscita rimbalzando ai disonori delle cronache grazie agli improperi razzisti in puro stile vecchia guardia bossiana. Non è difficile immaginare infatti che dietro alla campagna-insulti rivolti alla ministra Kyenge ci siano i rimasugli di quelli del “cerchio magico” e affini che tornano gagliardi come al tempo degli slogan “padroni a casa nostra”.

Intanto come cantava Gianna Nannini nel ritornello mi telefoni o no Cécile Kyenge attende la presunta chiamata chiarificatrice annunciata da Roberto Maroni che, secondo il vertice del dicastero dell’Integrazione, dovrebbe prendere posizione rispetto al fronte dei dileggiatori. Bossi, sornione come sempre, bofonchia dai tavolini della gelateria romana fronte piazza Montecitorio diventata ormai la sua postazione ufficiale al pari dell’affezionato baretto della sua Gemonio. La parola d’ordine è “disturbare” proprio come nella parodia televisiva che lo vede saltellare canticchiando Maroni al nord, manà, manà…

A confermarlo sono alcuni deputati leghisti e non, convinti che per il Carroccio la nomina di un membro di Governo di colore sia stata un’autentica manna dopo gli scarsi risultati elettorali che ha ottenuto la Lega. Intanto è tornato a parlare pure l’ex ministro Castelli definendo Kyenge “ una persona che dal punto di vista politico è una totale nullità e sta diventando un personaggio di primaria grandezza solo per i continui attacchi un po’ scomposti”. Chi non le manda a dire invece è Fabrizio Cicchitto, Pdl: “Francamente c’è da vergognarsi di un Paese nel quale una persona di colore diventata ministra viene costantemente insultata”.

Nel frattempo nel question time sulla valorizzazione del servizio civile la ministra (con delega anche alle Politiche giovanili) annuncia per settembre un bando e conseguenti risorse per selezionare circa 15mila giovani volontari. Ed è proprio nell’emiciclo parlamentare che non è passato inosservato quanto il coordinatore romagnolo della Lega Gianluca Pini si sia avvicinato alla stessa Cécile Kyenge che rimane ferma sulle sue posizioni non sciogliendo, per il momento, la riserva sulla sua presenza peraltro già fissata in agenda all’imminente festa leghista di Cervia. Sulla manifestazione, Pini, pensando di fornire le sue migliori rassicurazioni, ha poi affermato: “La ministra può stare tranquilla. Ci sarà un adeguato servizio di vigilanza, che rafforzeremo per l’occasione. Per intenderci, se dovesse arrivare qualche lanciatore di banane, lo fermeremo prima”.

Da Il Fatto Quotidiano del 1 agosto 2013

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