Su 17 consiglieri che formano il gruppo Pdl alla Regione, sette avrebbero presentato fatture false. E così mettendo tutto nero su bianco, Franco Fiorito, il consigliere finito nel registro degli indagati con l’accusa di peculato, cala l’unico asso che ha tra le mani: le ricevute rimborsate agli ex colleghi. Le ha consegnate tutte ai magistrati che ieri lo hanno tenuto sotto interrogatorio per sette ore, anche se il reale interesse della procura è quello di ottenere spiegazioni non tanto sui conti degli altri, quando su quei 109 bonifici che hanno portato 753mila euro dalle casse del partito su conti esteri intestati al consigliere o ai familiari.

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Su questo Fiorito è stato molto chiaro: “Erano i soldi del mio guadagno. E li ho riposti in conti esteri. Non sapevo di doverlo dichiarare al fisco.” E così, con il suo avvocato Carlo Taormina, spiega ai pm che in un anno, in qualità di capogruppo ha diritto a 300mila euro di rimborsi. E per tre anni sarebbero 900mila euro.

Il consigliere ha consegnato tutta la contabilità degli ultimi anni, anche quelli della gestione precedente, quando era capogruppo Alfredo Pallone. Oltre alle fatture alla Majakovskij o all’associazione Lazzaroni, spuntano anche altre fatture. Come quelle presentate da Battistoni per partecipare alla 112sima edizione di ‘Fiera cavalli Verona’, dal 4 al 7 settembre del 2010. Ed ecco che spuntano: 10mila euro di hotel, 22.780 euro per il trasporto dei cavalli. E ancora: 3mila euro tra stampe, tende a spioventi, e attrezzature varie. Poi le fatture all’Agriturismo San Lorenzo di 2.440 euro. Nello stesso agriturismo vengono prenotate anche 104 camere, tutte per Battistoni.

Per non parlare delle fatture alla società italiana del cavallo e dell’ambiente onlus di Blera, in provincia di Viterbo: la prima di 1.530 euro la seconda di altri 653 euro, oltre ai 30mila euro per “promozione e valorizzazione dei pony di Esperia”.

Poi durante l’interrogatorio Fiorito attacca anche la consigliera regionale Livia Nobili. Lei come tutti gli altri non faceva altro che chiedere denaro al consigliere, ovviamente da prendere nelle casse del partito. Si dice infatti “ossessionato” dalla “moglie di Sant’Antonio”.

“Ormai era diventata una vicenda umana, mi perseguitava per chiedermi soldi, più di quanti gliene spettassero”: continue telefonate e squilli al cellulare, ‘posti di blocco’ davanti all’ufficio. ‘Er Batman’ non ne poteva più delle sue richieste. E ieri si è sfogato dicendo tutto ai magistrati durante l’interrogatorio: “Ero perseguitato dalla Nobili”, soprannominata dai suoi colleghi, per il suo look eccentrico, “albero di Natale” o “moglie di Sant’Antonio”, in riferimento alle cerimonie religiose in cui i fedeli reatini ricoprono di doni il loro patrono con bracciali, collane e vestiti.

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Insomma Fiorito ai pm consegna tutto ciò che ha anche se sono in corso tutti gli accertamenti per verificarne la veridicità. Il suo è una sorta di autoassoluzione che continua anche a Porta a Porta, dove è stato intervistato ieri sera. Da Vespa, Fiorito suda e si agita, alza voce e sovrasta gli altri. Poi esonera la Polverini da qualsiasi responsabilità: “Io di queste cose alla Polverini non ho mai parlato. Lei in questo momento purtroppo ha anche troppi problemi. Non credo che lei sapesse. Il presidente del Consiglio Regionale sono certo che sappia, ma la presidente della Regione non lo so”.

E infine dopo aver definito vergognosa la quantità di denaro in politica, fa lo spaccone e aggiunge “purtroppo guadagno più del Capo dello Stato e del presidente del Consiglio insieme”. “Mi sento di aver avuto più soldi di tante persone e capisco che per la mia immagine sia negativo, ma anche per la situazione in cui versa il Paese”. Ma rubare no. “Tutti pensano che io abbia preso soldi e che li abbia tenuti in qualche cassaforte”, aggiunge Fiorito. “Invece, come ho dimostrato anche alla magistratura, le mie spese sono state tutte rendicontate”.

Su tutte queste spese intanto sono in corso gli accertamenti della procura e della Guardia di finanza, che ieri per la seconda volta dall’esplosione del caso è entrata in regione. Sono stati acquisiti altri documenti e sono state fatte diverse domande a Nazzareno Cecinelli, segretario generale al consiglio regionale Lazio.

da Il Fatto Quotidiano del 21 settembre 2012

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