È stato difficile accettarlo, ma alla fine è diventato uno dei loro. Il consigliere comunale del Pdl ad Alessandria Giuseppe Caridi, compare Peppe o anche U’ scarparu per gli “amici”, aveva già giurato fedeltà allo Stato e quindi non avrebbe potuto dare la sua parola all’onorata società. “Alla fine il ‘problema’ è stato risolto perché anche il politico capace di adeguarsi alle regole dell’associazione può rivelarsi utile”, ha detto il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli stamattina dopo l’arresto di 18 persone legate alle locali della ‘ndrangheta nel Basso Piemonte.  Per il gip Giuseppe Salerno, che ha convalidato gli arresti dell’operazione “Maglio”, la presenza di un politico e uomo delle istituzioni, anche se in un gradino basso della piramide criminale, “rappresenta più di altri un concreto pericolo per la libertà e la democrazia”.

Giuseppe Caridi è nato a Taurianova il 28 gennaio 1957. Il 27 maggio 2007 è eletto consigliere comunale nella lista del Pdl. Il 28 febbraio 2010 viene affiliato alla ‘ndrangheta con la dote di “picciotto”. “Caridi – si legge nell’ordinanza d’arresto firmata dal gip di Torino – viene ammesso ufficialmente a partecipare alle attività del locale guidato da Pronestì”. Bruno Pronestì è capo del locale di ‘ndrangheta che riubisce i comuni di Asti, Alba e Cuneo.

Nella casa di Caridi, una cascina nella campagna tra Alessandria e Tortona, vengono attribuite “doti verosimilmente corrispondenti alla santa ad alcuni degli affiliati”. La santa è una nomina molto importante. “A un santista – riferisce il pentito Antonino Belnome – è permesso fare affari con la politica”. L’importanza delle cerimonia, durante la quale al politico viene attribuita la dote, è molto importante. Un dato testimoniato “dalla partecipazione, oltre che dei sodali incardinati nel locale di Novi Ligure anche di una delegazione degli affiliati del locale di Genova, guidata da Domenico Gangemi, il quale, proprio in relazione all’ingresso nella compagine criminale del Caridi, che ricopre l’Ufficio di consigliere presso l’amministrazione comunale di Alessandria, ha esternato prima e dopo il conferimento, il suo pensiero in riferimento ai rapporti che dovrebbero intercorrere tra la ‘ndrangheta e gli appartenenti all’ambiente politico-amministrativo”.

Il padrino della ‘ndrangheta ligure ne parla già il 18 febbraio 2010. Il suo interlocutore è Antonio Maiolo, altro uomo organico alla ‘ndrangheta piemontese.

MAIOLO: eh, senti il ..giorno..il congresso quando c’è?

GANGEMI: il pranzo…il 28

MAIOLO: sabato questo no?

GANGEMI: si, sabato questo alle quattro e mezza del pomeriggio alla Fiumara.

Il 21 febbraio, una settimana prima del rito di affiliazione, di nuovo Gangemi ne parla con Onofrio Garcea, affiliato alla locale di Genova. I due “discutono valutandone l’opportunità e la corrispondenza alle regole sociali

GANGEMI : io, compare, all’uomo nella politica non lo vedi, stando a regola …(inc)…

GARCEA : se uno fa già spazzatura, oggi domani (…) quindi me lo tengo, onestamente parlando me lo tengo

GANGEMI :   come discorso

GARCEA : ma che uno nella politica lo porti dove siamo io … NO!

GANGEMI :  come discorso logico materialmente non cambia niente

GARCEA : la politica un posto nella ‘ndrangheta non lo merita …

GANGEMI: compare io penso che a questo Caridi cambia poco in sostanza.

GARCEA: …Ci dissero adeguiamo, ci adeguiamo

Il 28 febbraio, ad affiliazione avvenuta, ecco di nuovo Domenico Gangemi commentare la cerimonia. “Una voltata e una girata ne abbiamo fritti (fonetico: friimm’) tre, dei tre …”. Ovvero sono state affiliate tre persone. Tra questi, prosegue Gangemi, Caridi. Ne parla sempre con Onofrio Garcea.

GANGEMI: è sempre un giovanotto

GARCEA: ginestra

GANGEMI: la Minna (fonetico, nome dialettale della mammella)..

GARCEA: una Minna, a quell’altro la crociata  poi gli ho dato l’abbraccio

Annota il gip: “Non vi è dubbio che i prevenuti nell’occasione stiano parlando di istituti di ‘ndrangheta, affermando, in tale contesto, che al Caridi era stata assegnata la ginestra, diventando, quindi, giovanotto ad intendere la sua qualità di picciotto: in tale prospettiva, deve leggersi il riferimento alla minna, ovvero al seno materno, ad indicare la “giovane età”, l’essere quasi un lattante nelle gerarchie del sodalizio”.

Il 18 marzo è un’intercettazione ambientale a svelare ulteriori particolari sul caso.

GANGEMI: il politico non è …..

UOMO: il politico che può fare .. il politico cosa può fare ..non ho capito ,  il politico che può fare?

GANGEMI: il politico se ce da fare una legge antimafia la fa pure lui .. …l’autista dell’autobus guida l’autobus e basta… il ferroviere (inc.) ..

UOMO: allora avete sbagliato anche voi che avete accettato … sotterraneamente pure (inc.) pure voi avete sbagliato che avete accettato Caridi .

GANGEMI: si è voluto chiudere un occhio. Caridi è un bravo amico Si è voluto chiudere un occhio. Sappiamo che è un cristiano che si comporta buono, se posso aiutare un amico, si è fatta un’eccezione e si è chiuso un occhio ..però non è che siamo …per dire .. per dire il Sindaco di Siderno ..il Sindaco di Siderno lo sapete che è capo locale a Siderno

UOMO : regaliamo sto fiore per dire

GANGEMI: perché a Siderno non … (inc.) un cristiano che capisce …è figlio di un buono cristiano un domani se interessa ..(inc.) pero se può essere al nostro servizio. (…). Oggi la cosa è evoluta e a me mi sta bene se noi abbiamo un cristiano onesto, anche se fa il politico, mi sta bene anche a me…..

UOMO : poi ci inguaia tutti …nel bene e nel male

GANGEMI: no …no …non m’avete capito perché io di Giuseppe Caridi mi fido come mi fido compare solo di voi perché … è un cristiano come noi … pure il sindaco di Siderno è un cristiano come noi se è un buono cristiano in un locale … un politico .. ci fa comodo ..

UOMO: allora dobbiamo fare le nuove riforme dobbiamo cambiare anche noi tante cosettine

GANGEMI: è cambiato il mondo .. da diverse parti hanno il sindaco  in tanti locali … a me mi sta bene pure..

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