Quirinale, diretta – Salvini torna su Berlusconi: “Compatti”. Ma Gianni Letta: “No a interessi di parte”. Per il Pd “apre a nome condiviso”

A poco più di una settimana dall'inizio del voto per il Quirinale, i partiti lavorano su strategie e candidature. Le parole di uno dei fedelissimi del Cavaliere aprono un caso nel centrodestra che venerdì 14 gennaio si riunisce per il primo vero vertice

Aggiornato: 21:21

  • 20:52

    Gianni Letta apre il caso nel centrodestra – la giornata

    Manca poco più di una settimana e le trattative per il Colle dei partiti si intensificano. Il nome in campo rimane sempre e solo uno: Silvio Berlusconi. Ma se il diretto interessato non intende, almeno per il momento, fare passi indietro, i segnali di cedimento si registrano nel suo stesso campo. Ecco perché una delle tappe decisive sarà anche il vertice di venerdì 14 gennaio. Il sostegno degli alleati è “convinto e compatto”, lo ha rassicurato oggi Matteo Salvini. Ma la Lega ha chiesto ormai apertamente di lavorare a un piano b e si intensifica il pressing della coalizione sul Cavaliere perché dimostri da subito, con i numeri, di avere chance di elezione. A far rumore sono le parole di Gianni Letta, il più autorevole dei consiglieri berlusconiani, che invita “i grandi elettori, parlamentari e non”, a “ispirarsi alla lezione” giunta dalla commemorazione in Parlamento di David Sassoli e “guardare agli interessi del Paese e non alle differenze di parte”. Un appello a tutti, ma che in casa Fi in diversi interpretano come rivolto anche allo stesso Cavaliere. Gianni Letta rompe il suo silenzio, pronuncia il suo auspicio per un “clima” di “serenità e armonia”, all’uscita dalla camera ardente di Sassoli. Poi raggiunge Villa Grande, dove trascorre diverse ore con Berlusconi. Tanto è bastato per scatenare i dem: è “un’apertura” secondo il Pd per trattare su un nome condiviso. Tanto che interviene il forzista Gasparri dicendo che “non era una sconfessione”, ma ammette che “la candidatura andrà valutata sul campo”. Chi approva le parole di Letta Gianni è poi Matteo Renzi, e non può essere un segnale da trascurare. Nessun problema tra i due, assicurano da Fi. Nonostante, come ricostruito dall’agenzia Ansa, da settimane le cronache politiche – non smentite – raccontino dei tentativi da parte dello storico braccio destro di convincere il Cavaliere a non andare alla conta in Parlamento, ma fare il regista del nuovo presidente. Sarebbe questo l’auspicio dell’area moderata di Fi, che guarda ai ministri: non escono allo scoperto, per non rompere il fronte azzurro, ma vedono i rischi, anche sulla tenuta del governo, di giocarsi il tutto per tutto.

    Intanto a cena Berlusconi ha ospitato Manfred Weber, il capogruppo del Ppe, che gli porta “il totale sostegno della famiglia del Partito popolare europeo”. A villa Grande continua a tenere aggiornato il pallottoliere, con i capigruppo: il centrodestra conta sulla carta circa 450 grandi elettori, ne mancano quindi una sessantina alla maggioranza assoluta, ma ne servono di più, se si vuol stare al sicuro dai franchi tiratori. “Oggi abbiamo tre voti in più, siamo a circa venti voti oltre il centrodestra ma la situazione è molto difficile”, ammette Vittorio Sgarbi, attivissimo al fianco del Cavaliere. Ma è difficile che Berlusconi ceda subito, quindi il vertice con Salvini, Giorgia Meloni e i capi dei partiti centristi non dovrebbe essere risolutivo. Non passa inosservato, in questa chiave, l’annuncio della presenza lunedì a Strasburgo, per la commemorazione di Sassoli, di Mario Draghi, oltre a Enrico Letta e Berlusconi, quasi fosse un crocevia della ‘maggioranza Ursula’. Intanto dal fronte dem  e M5s cercano il dialogo: “In queste ore c’è qualche elemento di dialogo positivo, ma siamo appena all’inizio”, dice il segretario Pd, che prosegue i suoi contatti che dovrebbero portarlo a incontrare anche Renzi. E in campo resta Draghi, insistono i dem, dopo che il veto di Salvini sul governo – e sul trasloco del premier al Colle – è caduto.

  • 19:51
  • 19:01

    Renzi: “Trovo molto sagge le parole di Gianni Letta”

    “Trovo molto sagge le parole di Gianni Letta. Ha fatto un appello molto serio. Sono totalmente d’accordo con Letta, Gianni”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, a Metropolis Live, sui canali on line del gruppo Gedi.

  • 18:22

    Gasparri: “Gianni Letta? Non ha sconfessato Silvio, ma il suo nome va verificato sul campo”

    “Le parole di Gianni Letta sul Quirinale mi sembrano sagge e non in conflitto con quello che noi proponiamo. Non ci vedo una sconfessione. Letta è sempre stato l’uomo della riflessione e della moderazione, con un altissimo senso delle istituzioni e la sua lealtà nei confronti di Berlusconi è sconfinata”. Così il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri commentando le dichiarazioni dell’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio sulle elezioni del prossimo capo dello Stato. “Perciò tutto quello che potrà fare per Berlusconi, lo farà pur sapendo che la vicenda è complessa”, ha sottolineato il senatore aggiungendo di aver sentito Berlusconi al telefono anche oggi: “Non si autoproclamerà (come candidato per la corsa al Colle, ndr) perché è un uomo realista, ma è attento a valutare tutte le possibilità. Io credo che il suo nome è un’opzione che va verificata sul campo”.

  • 18:13

    Borghi (Pd): “Da Gianni Letta apertura a un nome condiviso”

    Gianni Letta è espressione di un’ala importante del centrodestra, che manifesta disponibilità a un dialogo nei termini che abbiamo cercato di prospettare anche noi del Pd. Questa deve essere la stagione del dialogo e dell’unità nazionale, abbiamo bisogno che ciascuno crei le condizioni affinché dialogo e unità nazionale si sostanzino in candidati rappresentativi di tutti”. Lo afferma Enrico Borghi, deputato e componente della segreteria Pd, commentando le parole di Gianni Letta sul Quirinale. “Noi – ha aggiunto – confermiamo la nostra volontà di arrivare ad una candidatura di alto profilo che sia la più unitaria e super partes possibile, partendo dalla maggioranza di governo. Per fare questo abbiamo proposto un metodo, ma questo metodo cozza con quello che il centrodestra porta avanti, un doppio schema ambiguo: uno di unità nazionale come per il governo Draghi e uno di un centrodestra con un pezzo che non sostiene il governo, e questo manda in cortocircuito quella coalizione. Il centrosinistra già una volta ha usato le elezioni del Presidente della Repubblica per fare un congresso, e non andò proprio bene. Sembra che adesso il centrodestra voglia fare la stessa cosa“.

  • 18:10

    Gianni Letta: “Guardare agli interessi del Paese e non alle differenze di parte”

    “Il clima che si respirava l’altro giorno quando è stato commemorato David Sassoli in Parlamento era straordinario, di serenità e di armonia, di desiderio da tutte le parti di contribuire a guardare agli interessi del Paese e non alle differenze di parte. Si tratta di una grande lezione, un grande contributo. Se i grandi elettori, parlamentari e non, procedessero all’elezione del presidente della Repubblica David avrebbe un grandissimo merito”. Lo ha detto Gianni Letta parlando all’uscita della Camera ardente di Sassoli davanti alle tv.

  • 17:42
  • 17:01

    Friuli-Venezia Giulia, eletti i tre delegati per l’elezione: Zanin, Fedriga e Bolzonello

    Il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin, il governatore Massimiliano Fedriga e Sergio Bolzonello in rappresentanza delle forze di opposizione. Sono i tre delegati del Friuli Venezia Giulia scelti dall’Aula per partecipare all’elezione del presidente della Repubblica. Zanin, Fedriga e Bolzonello entrano a far parte del gruppo dei 58 delegati delle Regioni (3 per ciascun territorio, 1 solo per la Valle d’Aosta) che si affiancheranno ai 630 deputati e 321 senatori nella scelta del successore di Sergio Mattarella. È stato il presidente Zanin a ottenere il maggior numero di consensi (31, più del totale dei voti della maggioranza), seguito dal governatore Fedriga (27) e da Bolzonello (16).

  • 16:54

    VIDEO – Letta: “Disponibili a dialogare con tutti, ma non su un capo di partito”

  • 16:51

    Weber: “Berlusconi sarebbe un ottimo presidente per l’Italia. Ha l’appoggio del Ppe”

    Silvio Berlusconi è un europeista convinto e questo è ciò di cui ha bisogno l’Italia come presidente, così la vedo da un punto di vista europeo. E per questo penso che Silvio Berlusconi sarebbe un ottimo candidato per la presidenza della Repubblica. Guiderebbe il paese nella giusta direzione, in una direzione pro europea. E per questo da un punto di vista europeo Berlusconi ha il totale sostegno della sua famiglia del Partito popolare europeo”, ha detto a Sky TG24 il capogruppo del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber, parlando dell’elezione del prossimo capo dello Stato in Italia. “L’Italia – ha proseguito – senza l’Europa è più debole e l’Europa senza l’Italia è più debole e questo è ciò in cui crede Berlusconi e ha difeso questa visione politica anche nei periodi difficili in Italia, quando il populismo era molto forte, e per questo è ben preparato e può contare veramente sull’aiuto dei suoi amici europei”. La presa di posizione di Weber arriva dopo un’intervista rilasciata nei giorni scorsi al ‘Giornale’ dal segretario del Partito popolare europeo, Antonio Lopez, secondo cui Berlusconi al Quirinale “sarebbe una doppia vittoria per l’Italia e per l’Europa”.