Musica

“Mi fa paura un tour con effetto revival. Ci ho messo 12 anni di carriera a riempire il Forum. Ho pianto la mattina dopo”: Cremonini show e cinema a Milano

Un concerto curato nei minimi dettagli con i visual di alto livello e un repertorio, capace di ricreare l'effetto karaoke allo Stadio San Siro sold out con 57mila presenze. Elisa e Luca Carboni ospiti e amici speciali

di Conti e Scorsonelli

“Il concerto dura 2 ore e mezza non per ingordigia o bulimia ma perché è un racconto. Questo tour nasce da un album, ‘Alaska Baby’, che ho trattato come un’opera artistica perché è stato simbolo di una trasformazione personale importante”. Così Cesare Cremonini sul suo nuovo show dal taglio cinematografico che ha preso il via ieri sera, domenica 15 giugno allo Stadio San Siro di Milano con replica stasera 16 giugno, tutte e due sold out. Ventisette brani in scaletta per festeggiare al meglio proprio i venticinque anni di carriera, davanti a 57mila presenze.

Si aprono le danze con otto trombettisti, fuochi d’artificio ad effetto (anche se purtroppo con la luce del tramonto perdono d’effetto) e la pedana centrale con Cesare Cremonini con la chitarra. “Alaska Baby” la fa da padrone con il lancio di coriandoli, proprio come hanno fatto i Pinguini Tattici Nucleari ad inizio del loro show. Con “Dicono di me” parte il karaoke collettivo che include “PadreMadre”, “Il comico (Sai che risate)” e “La ragazza del futuro” a ricreare un momento intenso e intimo con una performer. Si prosegue con i cori sul singolo “Ora che non ho più te” e il trittico di hit “La nuova stella di Broadway”, “Buon viaggio (share the love)” mentre in “Lost in the weekend” Cremonini scende dal palco con otto ballerini per cantare con i fan delle prime file.

La scaletta prosegue robusta con “Mondo” (con l’apparizione di Jovanotti sui visual), “Logico”. “San Luca” in duetto con l’ospite speciale e amico Luca Carboni a segnare uno dei momenti più belli, ironico e sensuale si tira via la maglietta in “GreyGoose. Infine “Aurore Boreali” in duetto con Elisa arriva l’effetto “wow” atteso e annunciato. La ricreazione, appunto, dell’aurora boreale. La chiusura è affidata a “Nessuno vuole essere Robin” e “Un giorno migliore”, due tra i brani più riusciti del repertorio di Cremonini.

Scenografia imponente con uno schermo cinematografico, utile a diventare uno strumento immersivo e architettonico. Il palco che taglia la platea ricorda lontanamente e apparentemente un simbolo fallico. Non lasciatevi però ingannare dalle illusioni ottiche. In realtà, alla base ci sono due anelli che si incastrano come il simbolo dell’infinito per prolungarsi verso il palchetto principale a fondo scena con alla base una enorme freccia, ad indicare l’apparizione dell’artista ad inizio show.

Il cantautore porta a casa uno show curato nei minimi dettagli con i visual di alto livello e un repertorio, capace di ricreare l’effetto karaoke allo stadio, a testimonianza quanto di buono ha seminato nella sua discografia negli anni.

“Alaska Baby è nato da una crisi umana e personale” – Alaska Baby è centrale nella mia carriera e lo è anche in scaletta con otto brani: non potevo mettere le nuove canzoni a spezzare le hit, perché il disco è diventato la parte narrativa dello show. Questo progetto, visual compresi, ha una coerenza che non si può rompere. Alaska Baby è nato da una crisi umana e personale durante la quale ho provato a tornare a contatto con le mie emozioni, allontanandomi dal mio ego. Ho visitato da solo Antigua, tutta l’America, l’Alaska alla ricerca del coraggio di provare di nuovo a donare sentimenti come l’amore, che sono centrali nel disco come momento di passaggio della mia vita. Ogni luogo, scelta e strada di questo grande viaggio è diventato canzone e nel tour vorrei che il pubblico vivesse questo viaggio insieme a me.

“I numeri? Non li do per scontati” – È un tour che amo perché è difficile e mi impegna sia vocalmente che dal punto di vista della performance. Volevo essere stimolato, avere paura di fare errori è importante e studiare mi piace. Durante il concerto suono anche la fisarmonica e, ad esempio, il timore di non sbagliare è sfidante. I numeri? Dal punto di vista personale, umano, non riesco a darli per scontati. Ho costruito il mio rapporto con il pubblico con lavoro e costanza, ci ho messo 12 anni di carriera a riempire il Forum e ho pianto la mattina dopo e sempre in altrettanti anni sono andato in tv solo una volta, a Sanremo come ospite.

“Mi sono preparato fisicamente sulle Dolomiti” – Lo stimolo maggiore che vorrei il pubblico provasse è l’idea di essere davanti a un artista dell’oggi, che si mette in gioco e non sta seduto sugli allori. Il mio compito è trasformare le mie emozioni in visioni, sogni da proporre alla gente. Ho ancora fame, sono impegnato nella ricerca, non sono a mio agio e questa inquietudine è data dal rapporto che ho con la creatività e la scrittura, mi farebbe paura un tour con effetto revival. Volevo fare qualcosa di speciale e i biglietti venduti mi hanno stimolato. Mi sono preparato fisicamente sulle Dolomiti, ho evitato zucchero, social e alcol e salgo sul palco forte anche dal punto di vista psicologico. A volte, sia personalmente che dal punto di vista del contesto sociale, viviamo momenti drammatici e creare un tour per me è una bolla di protezione. Questo, in particolare, durerà almeno due anni e mezzo e lo sviluppo artistico proseguirà nel 2026 e anche più avanti.

“Suoniamo dal vivo tutto il possibile, non abbiamo usato AI per i visual” – Per il live ho voluto creare una narrazione visiva insieme alla società NorthHouse. Uno dei momenti che ritengo più importanti nello show è quello di “Aurore Boreali”. Volevo fare la follia di ricrearle allo stadio coprendo tutto il parterre e ci siamo riusciti grazie ai laser più potenti che esistono sul mercato. I performer sul palco insieme a me, invece, sono una scommessa perché non sono trattati come ballerini, ma come supporto creativo ai visual e mi permettono di giocare con più linguaggi. Ci tengo a sottolineare, poi, che in questo spettacolo non abbiamo usato AI, ma sulla parte visuale ha lavorato una squadra di oltre 20 persone.

Sono stati annunciati già 4 eventi live per la prossima estate 2026: Circo Massimo di Roma – 6 giugno, Ippodromo Snai La Maura di Milano – 10 giugno, Autodromo di Imola Enzo e Dino Ferrari – Music Park Arena- 13 giugno e Visarno Arena di Firenze – 17 giugno.

Video
Successivo
Successivo
Playlist

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione