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“Aemilia 220, la mafia sulle rive del Po”: il 23 maggio su Rai2 il docufilm sulla ‘ndrangheta in Emilia-Romagna

Sarà trasmesso alle 21.30 il docufilm realizzato da Claudio Canepari e Giuseppe Ghinami. Voci narranti sono i giornalisti Paolo Bonacini e Giovanni Tizian
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Venerdì 23 maggio alle 21,30, su Rai2, nella giornata nazionale in ricordo delle vittime di mafia, andrà in onda in prima visione il docufilm “Aemilia 220” che racconta la penetrazione della ‘ndrangheta in Emilia-Romagna e il maxi processo Aemilia. Il film, realizzato da Fidelio srl per Rai Fiction, porta la firma di due professionisti di grande esperienza: Claudio Canepari e Giuseppe Ghinami. Il primo aveva già diretto “Scacco al re”, sulla cattura di Bernardo Provenzano, e “I mille giorni di mafia capitale” sulle indagini che portarono all’arresto di Massimo Carminati. Il suo collaboratore storico Giuseppe Ghinami ha diretto a sua volta popolari serie televisive come “Mi manda Rai 3” e “Turisti per caso”. Voci narranti sono i giornalisti Paolo Bonacini e Giovanni Tizian.

Aemilia 220 racconta il lavoro nell’ombra negli anni tra il 2011 e il 2015 di un pool di Carabinieri dell’Emilia-Romagna, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. Riuscirono a collegare fatti e personaggi facendo emergere la strategia comune ed eversiva di una potente organizzazione criminale mafiosa, di origine calabrese, ormai autonoma nel proprio agire e profondamente radicata nel tessuto economico sociale della regione.

La storia di questa infiltrazione è raccontata con le voci originali delle intercettazioni ambientali e telefoniche agli atti, ricostruendo le scene delle azioni e facendo parlare i protagonisti. Si potranno ascoltare alcuni dei personaggi più potenti finiti sotto inchiesta: dai boss Nicolino e Francesco Grande Aracri ai collaboratori di giustizia Giuseppe Giglio e Antonio Valerio; dai “capi” Romolo Villirillo, Antonio Gualtieri, Nicolino Sarcone, agli imprenditori, professionisti e politici che con loro dialogavano.

Si rivivrà la guerra di mafia che si combatté negli anni Novanta e si potrà capire come era strutturato il centro di comando di questa potente organizzazione, saldamente insediato nella provincia di Reggio Emilia, forte di entrature nelle istituzioni, nell’informazione, persino nella Polizia.

A raccontare il successivo scontro con gli investigatori, giocato anche sul piano mediatico e politico, sono i protagonisti di quell’inchiesta e del processo che ne è seguito. Tra gli altri il sostituto procuratore della DDA Marco Mescolini, l’allora prefetta di Reggio Emilia Antonella De Miro, il giudice del dibattimento Aemilia Andrea Rat, il generale dei carabinieri Vittorio Tomasone, l’imprenditore Enrico Bini che seppe dire di no a richieste, nei cantieri dell’alta velocità, avanzate con la pistola appoggiata sul tavolo.

Il maxi processo Aemilia ha prodotto centinaia di migliaia di pagine di verbali e sequestri per centinaia di milioni di euro. Da quell’indagine ne partirono altre che hanno segnato in positivo la storia del contrasto alla criminalità mafiosa in Emilia-Romagna. Il docufilm Aemilia 220 è uno strumento importante per consentire la divulgazione di questa storia e dei suoi contenuti al grande pubblico.

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