Remigration summit, a Gallarate il raduno anti-immigrazione. Vannacci: “Porterò la nostra battaglia a Bruxelles”

Si è svolto al teatro comunale Condominio di Gallarate (Varese) il Remigration summit, il raduno europeo anti-immigrazione promosso da diverse sigle dell’estrema destra. La location non è stata ufficializzata fino a sabato mattina, il giorno stesso dell’evento: si sapeva solo che sarebbe stato vicino all’aeroporto di Malpensa, dove sono arrivati i circa quattrocento militanti attesi. Anche l’orario è stato anticipato di quasi sei ore, dalle 14.30 (come originariamente previsto) alle 9: la convocazione ai partecipanti è arrivata via mail alle 6 del mattino.
Al raduno ha inviato un video il generale ed eurodeputato Roberto Vannacci, appena eletto vicesegretario della Lega, scusandosi per non poter essere presente. In prima fila c’è invece il capogruppo del Carroccio nel consiglio regionale lombardo, Alessandro Corbetta. “Mi dispiace di non poter essere fisicamente con voi per questo importante appuntamento, ma ci tengo comunque a far sentire la mia voce e darvi il mio pieno sostegno”, ha esordito Vannacci. “La remigrazione“, cioè la deportazione dei migranti nei loro Paesi d’origine, “non è uno slogan ma una risposta concreta: riaccompagnare ai Paesi d’origine coloro che non rispettano le nostre leggi, che rifiutano i nostri valori e disprezzano la nostra cultura. Remigrazione vuol dire rimettere al centro gli italiani, gli europei, le famiglie che pagano le tasse, che rispettano le regole e amano il proprio Paese. È una battaglia di civiltà e di libertà e soprattutto è una battaglia per la sicurezza”, ha aggiunto. Promettendo: “Continuerò a battermi per questo e porterò questa battaglia a Bruxelles con orgoglio e determinazione, perché se l’Europa non torna a proteggere i suoi popoli non ha futuro”.
La scelta di Gallarate per ospitare il summit era una delle più accreditate alla vigilia (nei giorni precedenti, invece, si era parlato di Milano). A quanto si apprende, la situazione è rimasta sotto controllo: la cittadina è stata presidiata da un notevole spiegamento di forze dell’ordine. A poche centinaia di metri dal teatro si è tenuto un flash mob di protesta convocato dal Pd locale (video), mentre dalle 11 ha sfilato un corteo delle opposizioni. “È stato deciso di fare questa manifestazione a Gallarate, le misure per garantire l’ordine pubblico prese da Questura e Prefettura sono imponenti e adeguate. Mi auguro che vada tutto bene perché è giusto che tutti possano manifestare le proprie idee”, commenta il sindaco leghista, Andrea Cassani, spiegando che l’orario “è stato anticipato per evitare possibili problemi di ordine pubblico”. Pur trattandosi di un evento privato, il primo cittadino ha evidentemente acconsentito all’uso del teatro Condominio, di proprietà del Comune.
Sul raduno di Gallarate si è espresso anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto a una manifestazione di Noi Moderati a Napoli. “Io da ministro dell’Interno ho l’obbligo di garantire la libera espressione del pensiero di chiunque. Non credo ci sia contraddizione, è giusto che qualcuno possa ritenere interessanti anche questi spunti di discussione che vengono periodicamente messi in campo. Poi c’è una politica praticata e io preferisco la politica come pratica dell’arte del possibile. Ma in democrazia non bisogna avere paura di nulla, neanche di idee che possano apparire molto forti e controverse”, ha detto il titolare del Viminale. Ma lui quale approccio preferisce sul tema dell’immigrazione, quello dell’ala moderata del centrodestra o quello del Remigration Summit? “Sono due legittimi contributi ad una discussione. In democrazia c’è bisogno di tutti i contributi e di tutte le componenti rispetto a fenomeni così complessi”, ha detto l’esponente dell’esecutivo nominato in quota Lega.