A Milano c’è il corso prematrimoniale per chi si sposa in Comune: “Diamo strumenti per affrontare anche le crisi”

Il corso prematrimoniale? Non si fa più (solo) in parrocchia. A Milano arriva il percorso laico gratuito dedicato a matrimoni e unioni civili. Una sorta di “patentino” per diventare coniugi ed eventualmente genitori in maniera consapevole. L’idea nasce dall’osservazione dei dati: nel capoluogo lombardo in 20 anni i matrimoni hanno avuto una flessione del 35%, guidata dalle celebrazioni di tipo religioso in caduta libera (-77%). Diverso, invece, il caso dei matrimoni civili che hanno fatto registrare un +5%. Per questo il Comune del capoluogo lombardo in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati della città ha dato vita a un’iniziativa che, eccezion fatta per qualche tentativo realizzato in passato in altri comuni, è di fatto un unicum nel Paese. L’input, curiosamente, è arrivato da un ambiente cattolico come l’associazione Centro Giovani Coppie San Fedele, legata all’omonima parrocchia a due passi da Palazzo Marino.
Come funziona il corso – Il primo ciclo di quattro incontri si è tenuto tra il 19 marzo e il 9 aprile, mentre il secondo, in programma dal 7 al 28 maggio, è in pieno svolgimento. Un centinaio le persone che, nella doppia modalità in presenza nella sede del Comune e da remoto, stanno prendendo parte al corso: “È un numero molto positivo, sono soddisfatta perché i partecipanti sono contenti” spiega a Ilfattoquotidiano.it Gaia Romani, Assessora ai Servizi Civici e Generali. “Abbiamo ricevuto elogi e nessuna lamentela, solo la gratitudine delle persone per questa opportunità”.
Se mi lasci non vale – Tanti i temi affrontati da avvocati esperti di diritto di famiglia: dal regime patrimoniale alla responsabilità genitoriale fino agli strumenti di risoluzione delle controversie. Forse un modo per cercare di frenare i divorzi (quelli tutt’altro che numericamente in crisi)? “Più che altro un’occasione per riflettere su quanto si è vincolati a regole molto precise cui si pensa di poter sfuggire per il fatto di non essersi sposati in Chiesa” puntualizza l’assessora. “Vogliamo dare gli strumenti anche per poter affrontare un’eventuale crisi con la consapevolezza che esistono conseguenze giuridiche laddove pensiamo non ci siano”. Un’occasione di informazione anche per le coppie miste: “E’ una parte molto interessante e credo che anche per loro possa costituire una fonte di supporto importante”, continua Romani.
Uno sguardo al futuro – Se il tema dell’affido e dell’adozione sono quelli che stanno suscitando maggiore interesse tra i partecipanti, crisi e separazione sono gli argomenti su cui i futuri sposi dimostrano di avere le idee più confuse. “Molte coppie credono che nel momento in cui non se la sentono più di portare avanti la relazione basti uscire di casa. In realtà non è così semplice” osserva ancora Romani, che è ottimista circa il futuro di questo corso: “A meno di flop o di problemi importanti, do per scontato che andremo avanti. I numeri ci sono, la spesa è zero. La soddisfazione per ora mi sembra reciproca, sia per i legali che fanno questa attività di volontariato, che per i cittadini. Non ho nessun motivo per fare un passo indietro, semmai ragioniamo su come implementare e migliorare questa esperienza”. Magari allargando la prospettiva agli aspetti psicologici e relazionali: “Vorremmo sviluppare una parte legata alla comunicazione non violenta ed efficace, ce l’hanno chiesto in tanti” chiosa.