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Ilva, nuovo incidente a una settimana dall’incendio: fuga di gas nell’acciaieria

Attività sospese nel reparto acciaierie 2 del siderurgico. Fiom e Uilm: "C'erano già stati malfunzionamenti, servono azioni immediate". Chiesto incontro a Palazzo Chigi
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Una perdita di gas si è verificata questa mattina nel reparto acciaieria 2 dell’Ilva di Taranto. L’area è stata evacuata temporaneamente per consentire alla ditta incaricata di intercettare il gas disperso. Il problema, secondo fonti sindacali, potrebbe essere dipeso dal blocco di uno scambiatore che non avrebbe funzionato correttamente. Fiom e Uilm hanno subito presentato una richiesta di chiarimenti su dinamiche e contromisure per la presenza di monossido di carbonio.

I due sindacati sollecitano “un resoconto dettagliato” sulle “azioni immediate intraprese per la tutela del personale presente, interventi tecnici eseguiti per il contenimento e la dispersione del gas, eventuali misure di evacuazione o sospensione delle attività, azioni preventive future, iniziative formative o informative per il personale”. Considerata la natura “potenzialmente critica” per la salute e la sicurezza dei lavoratori – aggiungono – “si chiede di ricevere un riscontro tempestivo, in mancanza ci rivolgeremo agli enti competenti”.

Fiom e Uilm fanno anche notare che “lo scaricatore da cui è fuoriuscito gas, ha manifestato più volte malfunzionamenti” e rimarcano che “non è accettabile che si continui ad attendere il verificarsi di tali eventi, prima di intervenire in maniera risolutiva”. Giusto una settimana fa, l’Ilva è stata interessata da un grosso incendio nell’altoforno 1, sottoposto a sequestro probatorio dalla procura senza facoltà d’uso.

La produzione è stata pressoché dimezzata e l’azienda martedì ha annunciato l’aumento della cassa integrazione per i lavoratori: 4.046 in tutto il gruppo, di cui 3.538 a Taranto. Ma secondo i sindacati i numeri sono destinati a salire. L’accordo del 4 marzo scorso prevede invece un massimo di 3.062 cassintegrati a rotazione su poco meno di 10mila dipendenti, di cui 2.680 a Taranto. L’incidente, i successivi interventi della magistratura e le tempistiche per mettere in sicurezza l’altoforno sono state al centro di uno scontro tra azienda, governo e pubblici ministeri.

Alla luce dei due incidenti e di quanto avvenuto negli ultimi giorni, i sindacati metalmeccanici hanno anche inviato al governo la richiesta di un “incontro urgente” per “proseguire l’aggiornamento della situazione” del gruppo. La lettera, firmata dai leader di Uilm, Rocco Palombella, Fim, Ferdinando Uliano, e Fiom, Michele De Palma, è indirizzata alla premier Giorgia Meloni, al sottosegretario Alfredo Mantovano, e ai ministri Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso, Marina Calderone e Tommaso Foti.

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