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Foto e video pedopornografici scambiati su Telegram: agli arresti domiciliari don Jordan Coraglia

Il religioso è agli arresti domiciliari con l’accusa di diffusione e detenzione di materiale pedopornografico; aveva 1500 file
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La Polizia postale – che indagava su delega della procura di Roma per scovare i pedofili online – a un certo punto ha individuato anche un sacerdote. E così a poco meno di un mese dall’arresto di don Ciro Panigara, un altro sacerdote è stato arrestato in provincia di Brescia. Il parroco di Castelcovati, don Jordan Coraglia, già sospeso dalla Diocesi di Brescia, è stato arrestato la settimana scorsa e nell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari ha ammesso il possesso e lo scambio foto e video – 1500 – sui social: materiale trovato su telefono e pc dopo una perquisizione. Gli inquirenti della Capitale hanno trasmesso ai pm, guidati da Francesco Prete, gli atti dell’indagine per competenza territoriale.

Il religioso, 51 anni, che ora è ai domiciliari in un eremo in Lombardia, era stato ordinato nel 2005, come si legge sul sito della Diocesi di Brescia, era coordinatore dell’unità pastorale Santa Maria delle Nuvole, che comprende le parrocchie di Castelcovati, Cizzago e Comezzano. È anche viceparroco a Sale di Gussago e successivamente in diverse parrocchie della città di Brescia, tra cui Urago Mella, Santa Giovanna Antida e Divin Redentore. Allo stato non sono emerse contestazioni a danno di minori che frequentavano la parrocchia.

“È una notizia che ci addolora profondamente. Quanto riscontrato dalle autorità competenti dovrà giustamente essere valutato, ma pone il presbitero in una posizione estremamente delicata – si legge in una nota della Diocesi di Brescia – Il capo di accusa a cui sarà chiamato a rispondere riguarda il possesso di materiale pedopornografico, reato perseguito dall’autorità giudiziaria e anche da quella ecclesiale. Non sono in alcun modo coinvolti minori della comunità parrocchiale e non sono state individuate condotte inappropriate da parte sua nei confronti delle persone a lui affidate nella cura pastorale. Il sacerdote in questione è stato comunque sospeso dal suo incarico parrocchiale. La nostra vicinanza è per tutti i minori e le persone vulnerabili che sono vittime di questo genere di crimine. Ogni reato che coinvolge i minori non può essere in alcun modo sottovalutato, tollerato e, tanto meno, eluso a maggior ragione se coinvolge sacerdoti. Assicuriamo la nostra piena collaborazione alla magistratura. Nei tempi opportuni sarà avviata anche un’indagine canonica, come previsto dalle vigenti norme ecclesiastiche. Anche in questo caso confidiamo che si giunga il più rapidamente possibile a chiarire i fatti e le responsabilità”.

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