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Brescia, prof denunciato per molestie: le studentesse del liceo “Leonardo” in presidio davanti a scuola. “Sia sospeso”

L'iniziativa vuole sfidare "un contesto di omertà", denunciano le ragazze del Collettivo Onda studentesca
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Vogliamo sentirci sicure”. È l’urlo che le studentesse del liceoLeonardodi Brescia hanno lanciato in queste ore con un presidio davanti alla scuola, a seguito della denuncia nei confronti di un professore da parte di un’alunna presunta vittima di molestie, unita a una decina di altre segnalazioni su altri docenti raccolte dal Collettivo Onda studentesca. L’iniziativa vuole sfidare “un contesto di omertà che si respira nella nostra scuola: nessun professore apre bocca su questa vicenda, forse per paura di ricevere provvedimenti disciplinari”, dice al fattoquotidiano.it una ragazza del movimento che vuole restare anonima.

A fine marzo, quando è scoppiato il caso, il preside del “Leonardo” aveva scritto in un comunicato che “non giovano mai all’accertamento della verità i processi sommari sui social, basati su opinioni o ipotesi non suffragate da evidenze fattuali”. Parole alle quali i giovani hanno risposto: “Non accettiamo una scuola dove chi si espone per denunciare un’ingiustizia vive nella paura e chi, dall’altra parte, approfitta del proprio ruolo ed esercita potere in modo inaccettabile, si sente invece al sicuro, protetto dal silenzio e dall’indifferenza. Invece di affrontare tutto questo con l’attenzione e la cura che richiede, il preside ha scelto di pubblicare un comunicato che scarica colpe e responsabilità su chi ha avuto il coraggio di denunciare e disobbedire ad un ordine scolastico che non accetta venga messa in discussione la reputazione dell’istituto”.

Sabato scorso la manifestazione davanti alla scuola: “Non ci interessa la contrapposizione con la presidenza ma una risposta concreta a quelle ragazze che ci hanno segnalato molestie”, spiega la ragazza. “Una denuncia ci è arrivata anche dal liceo “Lunardi”: si tratta di nostre compagne che hanno ricevuto da insegnanti maschi commenti viscidi e impensabili sul loro corpo, inviti a cena o a fare un giro in macchina. Spesso, purtroppo, le stesse ragazze non riescono a riconoscere i comportamenti errati dei loro docenti”. Il Collettivo Onda studentesca, quindi, lancia un appello: “Scriveteci sulla nostra pagina Instagram. Noi continueremo a raccogliere le vostre testimonianze”. Ma non solo: “Chiediamo la sospensione cautelare del professore che è stato denunciato. Non possiamo entrare in classe quando sappiamo che cosa è accaduto. Vogliamo essere protette dalla Scuola”.

A prendere posizione a favore delle studentesse tutti i Centri antiviolenza di Brescia, che in una nota – riportata da Il Giorno – scrivono: “Nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso, esprimiamo la nostra solidarietà a chi si è esposto per favorire la richiesta di fare chiarezza. Nel frattempo chiediamo di potenziare occasioni di ascolto, rifiutando l’indifferenza e garantendo un percorso limpido”.

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