Ucraina, raid russi su Kiev: “12 morti e 90 feriti”. Trump: “Putin e Zelensky vogliono la pace, è ora di negoziare”

Dodici morti, 90 feriti, almeno 10 dispersi sotto gli edifici colpiti. È la scia di distruzione lasciata dalla pioggia di missili e droni piovuta su Kiev nella notte. Due bambini risultano dispersi sotto le macerie della loro abitazione nel quartiere Svyatoshyn, il più colpito della capitale, ha reso noto il ministro dell’Interno, Ihor Klymenko. Mosca, da parte sua, sostiene di avere preso di mira industrie del settore militare. I bombardamenti, ha affermato in una nota il ministero della Difesa, hanno colpito “imprese nei settori dell’aviazione, dei missili e dello spazio, dell’ingegneria meccanica e dei veicoli blindati, nonché per la produzione di carburante per missili e polvere da sparo”.
Volodymyr Zelensky, che è atterrato all’alba a Pretoria, ha deciso di abbreviare la sua visita ufficiale in Sudafrica per tornare in patria. Per il presidente ucraino l’attacco è stato “uno dei più oltraggiosi” e serve alla Russia per “esercitare pressione sugli Stati Uniti”. Il governo britannico ha condannato l’attacco definendolo “orribile” e parlando di un “bagno di sangue perpetrato da Putin”. “Queste non sono le azioni di un uomo di pace”, ha dichiarato il ministro degli Esteri David Lammy.
Nel primo pomeriggio è intervenuto Donald Trump: “Non sono contento degli attacchi russi su Kiev – ha scritto su Truth il presidente degli Stati Uniti -. Non sono necessari e arrivano nel momento sbagliato. Vladimir, fermati! Ogni settimana muoiono 5000 soldati. Concludiamo l’accordo di pace!”. Difficile dire dove il tycoon abbia preso il dato che riguarda le vittime militari, ma il messaggio è lanciato.
E proprio il presidente americano, in serata, è tornato a parlare dei colloqui di pace, dopo la frenata del summit (saltato) di Londra che ha di nuovo irrigidito i rapporti tra Washington e Kiev. Il tycoon si è detto convinto che Putin voglia ancora la pace in Ucraina, nonostante l’ultimo sanguinoso raid su Kiev. E questa può essere raggiunta solo con la creazione di un tavolo negoziale nel più breve tempo possibile, sostiene: “Credo fortemente che Zelensky e Putin vogliano la pace, ma devono venire al tavolo dei negoziati. È passato troppo tempo”. E infine ha rilanciato una velata minaccia: “Ho la mia deadline, dopo la quale le cose andranno diversamente”.
Kiev: “70 missili e 145 droni”. Secondo l’Aeronautica militare ucraina, nella notte le forze russe hanno lanciato contro il paese 70 missili e 145 droni. Gli attacchi, ha spiegato Klymenko, hanno colpito 13 punti di Kiev, ma anche le regioni di Zhytomyr, Dnipropetrovsk, Kharkiv, Poltava, Khmelnytsky, Sumy e Zaporizhzhia. Nell’oblast di Zhytomyr, nella parte nord-occidentale dell’Ucraina, è stata colpita un’unità del servizio di emergenza statale, intervenuta per spegnere un incendio scoppiato con un precedente raid, e un soccorritore di 39 anni è rimasto ferito, ha detto Klymenko.
Nella sola capitale, ha aggiunto il ministro citato da Ukrinform, sono stati spenti 40 incendi. In particolare a Svyatoshyn, nella parte occidentale di Kiev, “le conseguenze sono tragiche” e si stanno ancora rimuovendo le macerie di un edificio distrutto. Sono stati coinvolti il genio militare, il servizio di emergenza statale con i cani da ricerca. “Si sentono telefonate da sotto le macerie: le ricerche continueranno finché non saremo certi che tutti siano stati tratti in salvo. Ci sono informazioni su due bambini che non mancano ancora all’appello”, ha detto Klymenko.
Sybiha: “Putin vuole continuare la guerra”. “Putin dimostra con le sue azioni, non con le parole, di non rispettare alcuno sforzo di pace e di voler solo continuare la guerra. La debolezza e le concessioni non fermeranno il suo terrore e la sua aggressione. Solo la forza e la pressione lo faranno”, ha scritto sui social il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha. “La Russia – ha sottolineato il capo della diplomazia di Kiev – ha lanciato un massiccio attacco con missili e droni contro l’Ucraina, prendendo di mira i civili a Kiev e in altre zone. Le richieste massimaliste russe di ieri all’Ucraina di ritirarsi dalle sue regioni, unite a questi attacchi brutali, dimostrano che l’ostacolo alla pace è la Russia, non l’Ucraina”.
Zelensky: “L’Ucraina non cambia idea sulla Crimea”. Gli attacchi sono avvenuti a poche ore di distanza dalle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha accusato Volodymyr Zelensky di aver danneggiato i negoziati di pace, dopo che il presidente ucraino ha escluso il riconoscimento del controllo russo sulla Crimea. ‘L’Ucraina fa tutto quello che vogliono gli alleati, ma non può cambiare idea sulla Crimea”, ha detto Zelensky in conferenza stampa a Pretoria. “Qualsiasi cosa violi i nostri valori o la nostra Costituzione non può essere inclusa in nessun accordo”, ha aggiunto.
Mosca: “Se attaccati, ci riserviamo il diritto di usare armi nucleari”. Sull’altro fronte, la Russia ha reso noto che 87 droni ucraini sono stati intercettati e abbattuti sopra le regioni russe durante la scorsa notte. Mosca si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione da parte dei paesi occidentali, ha dichiarato Sergei Shoigu in un’intervista alla Tass. “Nel novembre 2024 sono state apportate modifiche ai Fondamenti della politica statale della Federazione Russa nel campo della deterrenza nucleare, in base alle quali la Russia si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione”, ha affermato il segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa. Mosca, secondo Shoigu, “sta monitorando attentamente i preparativi militari dei paesi europei”. “In conformità con la Strategia di sicurezza nazionale della Federazione Russa, nel caso in cui Stati stranieri commettano azioni ostili che rappresentino una minaccia alla sovranità e all’integrità territoriale della Federazione Russa, il nostro Paese ritiene legittimo adottare misure simmetriche e asimmetriche necessarie per reprimere tali azioni e impedirne la ripetizione”, ha ricordato.