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Alessandro Basciano: “Non ho mai perseguitato Sophie Codegoni. La verità verrà fuori”. Il pubblico ministero chiede un nuovo arresto per stalking

I giudici del Riesame si riserveranno e la decisione sarà depositata nei prossimi giorni

di F. Q.

Alessandro Basciano si è presentato all’udienza davanti al Tribunale del Riesame, dopo la decisione del pm Antonio Pansa e l’aggiunta Letizia Mannella di chiedere gli arresti domiciliari per il trentacinquenne, accusato di stalking nei confronti dell’ex compagna Sophie Codegoni, modella e influencer.

Infatti Basciano era stato arrestato, lo scorso 21 novembre, e scarcerato il 23 novembre, dopo che il suo difensore, l’avvocato Leonardo D’Erasmo, durante l’interrogatorio a San Vittore, aveva depositato alla gip Anna Magelli alcune chat e la promessa – contenuta in una scrittura privata legata a vicende civilistiche – della rinuncia alla querela.

Promessa che la ex concorrente del “Grande fratello Vip” non ha mantenuto, come ha ribadito nel suo interrogatorio, davanti ai pm, dove ha spiegato anche il tenore di alcune chat e ne ha consegnate altre per rafforzare la sua tesi accusatoria. Nell’integrazione di indagine successiva alla scarcerazione di Basciano, la Codegoni ha confermato le pesanti accuse riportate nel capo d’imputazione di atti persecutori subiti per circa un anno e mezzo e scenate di gelosia violenta. “Devi morire, ti ammazzo come un cane, mi faccio il carcere, fai schifo che sai solo fare la zoc… in giro” le avrebbe scritto o inviato messaggi vocali l’uomo in più occasioni differenti.

L’episodio che alla donna sarebbe apparso il più grave è l’ultimo in ordine di tempo: quello del 14 novembre 2024 quando in zona Moscova a Milano, intorno a mezzanotte e mezza, Basciano avrebbe affiancato l’auto di due suoi amici uomini con cui era solita uscire e già oggetto degli improperi e delle gelosia dell’ex. “Vi ammazzo come cani”, gli avrebbe detto scendendo dal Suv, aprendo lo sportello dell’auto e colpendo a pugni in faccia uno dei due uomini per poi sfondare il parabrezza. Quella stessa notte avrebbe telefonato alla 23enne raccontandole dell’aggressione e aggiungendo che ‘”tava venendo a casa per ucciderla” e che “non ne sarebbe uscita viva”.

Al Riesame dove l’udienza è durata 40 minuti, Basciano ha spiegato: “Gli atti persecutori non ci sono stati prima, quindi non ci saranno neanche dopo. Abbiamo raccontato, in sintesi, quelle che sono le nostre prove, per noi non ci sono i presupposti per il ricorso della procura. Noi abbiamo mantenuto la linea del gip, l’ordinanza è stata molto chiara. Speriamo bene, dobbiamo aspettare la decisione, ci vorrà qualche giorno”.

L’attesa, però, non è semplice e a chi gli chiede come sta vivendo, Basciano ha replicato: “Male. È incredibile come dei virgolettati della mia ex facciano più rumore rispetto a un’ordinanza ben chiara di un gip. È assurdo, però, piano piano la verità verrà fuori”.

I giudici si sono riservati al termine dell’udienza e la decisione finale è attesa a giorni.

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