Gli uomini delle Direzioni investigative antimafia di Firenze e Milano si sono presentati a casa di Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia ed ex braccio destro di Silvio Berlusconi, per eseguire una perquisizione su mandato dei pm del capoluogo toscano, che lo indagano come presunto mandante delle stragi di Cosa nostra del 1993 (in concorso con Berlusconi, deceduto lo scorso 12 giugno). Lo scrive Repubblica in un articolo a firma di Lirio Abbate, specificando che gli agenti hanno ispezionato anche gli uffici di Dell’Utri in via Senato, nel capoluogo lombardo, individuando e sequestrando elementi utili all’indagine. Dal decreto di perquisizione, firmato dai procuratori aggiunti Luca Turco e Luca Tescaroli e dal sostituto Lorenzo Gestri, emerge che nell’ipotesi accusatoria le bombe di Firenze, Roma e Milano servirono “per indebolire il governo Ciampi” che in quel momento guidava il Paese, diffondendo “il panico e la paura tra i cittadini, in modo da favorire l’affermazione del progetto politico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri”.

In particolare, Dell’Utri – già condannato in via definitiva a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa – è accusato di aver istigato il boss Filippo Graviano “a organizzare e attuare la campagna stragista e, comunque, a proseguirla, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di Forza Italia” in cambio della promessa, “a seguito del favorevole risultato elettorale ottenuto da Berlusconi, di indirizzare la politica legislativa del governo verso provvedimenti favorevoli a Cosa nostra“. L’inchiesta si sofferma anche sui fiumi di denaro che sono stati versati per diversi anni da Berlusconi alla famiglia Dell’Utri, secondo gli inquirenti una “contropartita (…) per le condanne patite e il suo silenzio nei processi penali che lo hanno visto e lo vedono coinvolto” (nel suo testamento, aperto nei giorni scorsi, l’ex premier ha lasciato all’amico trenta milioni di euro). In relazione ad alcuni grossi spostamenti di denaro, è indagata per trasferimento fraudolento di valori anche Miranda Ratti, moglie di Dell’Utri. In occasione della perquisizione, all’ex senatore è stato notificato un avviso di garanzia: sarà interrogato dai pm il 18 luglio.

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