Dopo 13 giorni di occupazione all’esterno della facoltà di Geologia, gli studenti tornano in corteo all’interno de La Sapienza per ribadire il loro no ai finanziamenti dei privati all’università, in particolare quelli provenienti dalle aziende del fossile. “L’ateneo non ha mai preso in considerazione l’idea di posizionarsi pubblicamente contro le aziende fossili – dice Emanuele Genovese di End Fossil Roma – noi chiediamo alla rettrice, Antonella Polimeni, di porre all’interno dell’ordine del giorno del prossimo anno una discussione su questo argomento”.
Durante la manifestazione gli attivisti hanno messo in scena la “cacciata” di Eni dalla facoltà, con i finti ricercatori che, togliendosi un bavaglio dalla bocca, si sono ribellati all’azienda finanziatrice.
“Ci siamo messi in linea con la mobilitazione internazionale Fossil Occupy, che ha coinvolto circa 80 università in tutto il mondo – dichiara una studentessa al megafono – le nostre richieste sono: l’interruzione dei rapporti con le aziende del fossile, la trasparenza rispetto ai finanziamenti per la ricerca e infine la realizzazione di un comitato, composto da studenti e docenti, che vigili sulle collaborazioni che intrattiene La Sapienza in merito a tematiche socio-ambientali.”
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