28 ore di permanenza sul suolo britannico sono veramente poche per poter raccogliere i contenuti di un nuovo capitolo di “Spare”, il libro che Harry ha consegnato alle stampe e che ha sancito il divorzio definitivo dalla sua famiglia. Eppure, esperti di linguaggio del corpo e lettura del labiale sono convinti che il duca di Sussex abbia ancora qualcosa da dire e veleno da spargere e a rivelarlo sarebbero alcuni tabloid inglesi che stanno affannandosi a trovare, in quelle due ore trascorse sotto le telecamere dentro a Westminster, il segreto dei suoi pensieri. “E’ triste, sono stufo, ho cercato di parlare con lui” avrebbe detto Harry secondo il Mirror che interpreta le frasi sfuggite mentre conversava con uno dei pochi che ha prestato attenzione alla sua presenza, sabato durante la cerimonia per il padre e la matrigna. La strategia del palazzo è stata impeccabile, tutto è stato organizzato per far sì che ci fosse la più controllata censura del volto del principe ribelle dalle inquadrature, piazzandogli il pennacchio rosso della principessa Anna davanti, mettendolo in seconda fila e sistemandolo sulla parte destra dello schermo in modo da non farlo figurare nelle inquadrature della famiglia del fratello William, tutta raccolta sulla sinistra.

L’ingresso in chiesa è stato solitario e imbarazzante oltre che evidentemente imbarazzato. Con lui, per poco, le cugine principesse Eugenia e Beatrice che, però, una volta scese dalla macchina lo hanno lasciato solo ad attraversare la navata centrale. L’unico momento che non è stato possibile controllare in quella giornata è stato quello dell’attesa per l’inizio dell’incoronazione, prolungata da un ritardo causato da William e Kate che, tra l’atro, ha fatto molto arrabbiare re Carlo III, spazientito nella carrozza davanti a Buckingham Palace. Anche su questo momento ci sarebbe un labiale che testimonierebbe la stizza del re verso il “solito ritardo” della coppia dei principi del Galles.

Ma tant’è, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi ed il risultato è stato che il tempo di attesa (inatteso) ha portato Harry a scambiare qualche parola in più rispetto al previsto, con i suoi vicini. Di nuovo, la strategia di Buckingham palace, non a caso, gli aveva messo accanto l’anziana principessa Alexandra, con la quale più che uno scambio di cortesie non c’è stato e dall’altra parte Jack Brooksbank, marito della principessa Eugenie ed ex manager di un night club a Mayfair che Harry e le cugine frequentavano. Un uomo di mondo, insomma, non un membro diretto della famiglia reale e considerato né troppo pericoloso, né troppo sveglio. Quindi, quando Harry gli dice a denti stretti di essere “stufo, triste” e “ho provato a parlargli” pare che si stesse riferendo ad una domanda sul “meeting” rivoltagli da Brooksbank. Poco cauto. Ma di quale meeting parlava? Quello che non c’è stato con William? Quello rimpianto dal padre che ha brindato al pronipote Archie che nel giorno della sua incoronazione festeggiava il quarto compleanno in California con mamma Meghan Markle? Probabilmente nella prossima serie su Netflix o nel prossimo libro “Spare II” lo sapremo. Harry, si sa, non è un tipo molto riservato.

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