Cultura

Chi sono i primi ballerini della Scala: il sognatore, l’esploratore, il passionale e l’entusiasta. Ecco la loro vita dietro le quinte

di Simona Griggio

Timofej Andrijashenko: l’entusiasta - 3/5

“Tima” ha 28 anni ed è primo ballerino dal 2017. Di origine lettone a soli 14 anni si è trasferito da Riga a Genova e poi Roma. Alla Scala ci è arrivato chiamato da Makhar Vaziev, l’ex direttore del ballo ora alla guida della compagnia del Bolshoi di Mosca. Dubbi? “Mai – risponde – La mia forza motrice è l’entusiasmo. Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno”. E’ stato così anche da ragazzino, quando si è trasferito, da solo, in Italia. Fra i suoi personaggi preferiti il giocoso Basilio in Don Chisciotte e il principe Albrecht in Giselle. Che ha “lavorato” direttamente con Carla Fracci per rappresentarlo con Nicoletta Manni, sua partner di scena e di vita.

L’immagina di Carla che custodisce nel cuore? “Mi ha ricordato – racconta – che sono i particolari a creare la storia. Con quel suo modo speciale di guardarti ti chiedeva: hai capito? Allora ti si accendeva una lampadina e capivi da solo la correzione da fare”.

Passiamo alla vita privata. Anzi, alla proposta di matrimonio a Nicoletta. E’ avvenuta sul palco dell’Arena di Verona alla fine della serata “Bolle & Friends”. Tima si è messo in ginocchio davanti a lei e ha estratto dalla tasca un solitario di brillanti. Tutto vero? “Per Nicoletta sì – risponde – Le proposte di matrimonio si fanno a sorpresa!”

A quando sposi? “La prossima estate in Puglia”. Poi Tima spiega che nel Salento si seguiranno le tradizioni della famiglia di lei ma con qualcosa di lettone. Come spezzare il pane o spaccare i piatti. Il momento che prediligono lontano dal palco? Preparare insieme i piatti della cucina pugliese (che vince su quella lettone). Poi lancia la provocazione: “Chieda a Nicoletta come cucino, gliela passo!”

Timofej Andrijashenko: l’entusiasta - 3/5
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