Cultura

Chi sono i primi ballerini della Scala: il sognatore, l’esploratore, il passionale e l’entusiasta. Ecco la loro vita dietro le quinte

di Simona Griggio

Claudio Coviello, il passionale - 4/5

Si definisce passionale come Romeo, il personaggio che ha interpretato decine di volte, specialmente nella versione di MacMillan. “Lo sento vicino al mio modo di essere: sensibile ma tenace e testardo. Uno che combatte per l’amore e la giustizia”, racconta.

Coviello, 31 anni, a soli 21 è stato nominato primo ballerino della Scala. La sua, ci spiega, è una fragilità interiore che però si trasforma in una passionale lotta alle sfide. “Chi mi conosce lo sa – rivela – ogni percorso a ostacoli invece che farmi arretrare fa uscire il mio carattere volitivo”.Il primo ostacolo? “Avevo dieci anni quando mi sono trasferito a Roma per studiare all’Accademia dell’Opera. Distaccarmi dai genitori è stato durissimo anche se con me avevo i nonni. A volte piangevo in solitudine la mancanza di mamma e papà”. La consapevolezza che sarebbe diventato un grande ballerino? “A quell’età non hai certezze, anzi è un tuffo nel vuoto e ti chiedi cosa succederà”.

Oggi ha ancora paura? “L’ostacolo più grande è mantenere il livello e non deludere le aspettative del pubblico”. Una curiosità: Coviello è stato notato appieno quando ha dovuto sostituire un ballerino ospite. “Avevo debuttato nel ruolo di pomeriggio – spiega – ma poi ero andato via e stavo prendendo il mio spritz tranquillamente. Mi hanno chiamato e sono corso. Ansia a mille. Ma è andata bene”.

A proposito di aperitivi, come vive la quotidianità? “Io e il mio compagno, ex ballerino insegnante di danza, facciamo una discreta vita sociale fra cene e serate con amici. C’è anche la nostra cagnolina a cui badare”.

Claudio Coviello, il passionale - 4/5
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