Lo scandalo delle mazzette in Unione europea ha raffreddato non poco i rapporti tra Bruxelles e Rabat. A dimostrarlo, se ce ne fosse stato bisogno, è anche la visita dell’Alto rappresentante per la Politica Estera dell’Ue, Josep Borrell, in missione in Marocco. Nel corso della conferenza stampa al termine dell’incontro con i vertici dell’esecutivo locale, il membro della Commissione non ha usato mezzi termini: “La posizione dell’Ue è chiara, non ci può essere impunità per la corruzione“. Dall’altra parte, anche l’esecutivo maghrebino si è mostrato fermo sulle sue posizioni, rimandando al mittente ogni accusa: “Il partenariato tra l’Ue e il Marocco è importante e va protetto. È un partenariato che sta affrontando attacchi giuridici e mediatici ripetuti, anche dall’interno delle istituzioni europee”.

Come già avvenuto settimane fa con il Qatar, il capo della diplomazia europea ha deciso di incontrare uno dei governi coinvolti nello scandalo di corruzione per il quale risultano al momento indagati l’ex eurodeputato di Articolo 1, Antonio Panzeri, il suo ex assistente Francesco Giorgi, l’ex vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, e il segretario generale della ong No peace Without Justice, Niccolò Figà-Talamanca. Una scelta presa per ribadire la posizione ferma dell’Ue sui casi di corruzione, come fatto nelle ultime ore anche dalla presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, che ha annunciato l’avvio della procedura di revoca dell’immunità per due europarlamentari, probabilmente il Pd Andrea Cozzolino e il belga Marc Tarabella: “Con il capo del governo marocchino Aziz Akhannouch e con il ministro degli Esteri Nasser Bourita abbiamo affrontato la questione del Qatargate – ha dichiarato Borrell – È una questione che evidentemente ci preoccupa, le accuse sono gravi. La posizione dell’Ue è chiara, non ci può essere impunità per la corruzione. Dobbiamo attendere i risultati delle indagini in corso e ci attendiamo la piena collaborazione di tutti”.

Da parte loro, i rappresentanti del governo marocchino mirano a salvaguardare la propria reputazione e, soprattutto, proteggere gli accordi stipulati negli anni con Bruxelles, finiti sotto la lente di investigatori e media internazionali per le azioni d’influenza attribuite dalla Procura federale ai vertici della “organizzazione criminale” in seno alle istituzioni Ue. “Il partenariato tra l’Ue e il Marocco è importante e va protetto – ha detto il ministro Bourita – È un partenariato che sta affrontando attacchi giuridici ed attacchi mediatici ripetuti. Questi attacchi arrivano anche dall’interno delle istituzioni europee e sono il risultato di azioni che hanno il Marocco al centro e oggetto di calcoli di altri per colpire questa relazione. Il Marocco difenderà i suoi interessi e conta sui suoi partner per difendere questo partenariato”.

Una volontà condivisa anche da Borrell che, però, si rivolge direttamente al ministro per sottolineare la gravità dei fatti in fase di accertamento da parte della Procura: “Tu sai che il Marocco è un Paese che mi è particolarmente caro, ma in Belgio i tempi sono difficili. Sì, sono difficili e dobbiamo affrontare molti problemi. Nonostante tutto, ho voluto che la mia prima visita come Alto rappresentante in Marocco avesse luogo all’inizio dell’anno”. E ha poi aggiunto: “Il nostro è un partenariato strategico, solido e diretto ad azioni concrete. È un partenariato di valori e di interessi, ma innanzitutto di valori. Il Marocco è il nostro partner sul versante sud del Mediterraneo che ha messo in opera le politiche convergenti più profonde con l’Ue. È il partner più dinamico e più vicino a noi e lo consideriamo come uno dei motori nella messa in opera dell’agenda euro-mediterranea”.

Passaggio necessario è stato quello sulla questione del Sahara Occidentale, argomento sensibile per Rabat e più volte emerso come tema primario anche nelle discussioni con i personaggi europei che presumibilmente portavano avanti gli interessi del Marocco: “Sappiamo che per il Marocco la questione del Sahara Occidentale è esistenziale. L’Ue sostiene il processo delle Nazioni Unite per pervenire ad una soluzione politica che sia giusta, pragmatica, durevole, e accettabile per tutte le parti. Abbiamo visto gli sforzi in questa direzione del Marocco e incoraggiamo tutte le parti ad affrontare la questione con realismo”.

Foto dal profilo Twitter di Josep Borrell

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