“Questo governo ha voluto mostrare i muscoli solo contro una fascia ristretta di popolazione”. L’attacco all’esecutivo dopo la manovra è arrivato dal leader M5s Giuseppe Conte. Che ha protestato, innanzitutto, per la decisione di arrivare allo stop al reddito di cittadinanza dal 2024. “Spaccia vigliaccheria per coraggio”, ha scritto in un post su Facebook, “confonde la prudenza con l’ignavia. Vuole togliere al Paese l’unico sostegno che non ha mandato per strada milioni di persone in estrema difficoltà e lavoratori che pagano lo scotto di stipendi da fame che non consentono nemmeno di fare la spesa. Se vogliono mandare fuori strada gli ultimi, troveranno un muro. Non possiamo permettere un massacro sociale“. Il segretario del Pd Enrico Letta è invece intervenuto su Twitter ribadendo che i dem andranno in piazza a protestare sabato 17 dicembre. “La nostra manifestazione contro una manovra improvvisata e iniqua”, ha scritto. “Inadeguata rispetto al rischio recessione e all’impennata dell’inflazione. Lo avevamo anticipato nella nostra Assemblea di sabato. Ora, dopo le decisioni di ieri lo confermiamo con ancora più convinzione”.

Mentre il leader di Azione Carlo Calenda, intervenendo a Tagadà su La7, ha dichiarato: “La manovra è la conferma che le balle annunciate in campagna elettorale hanno raggiunto la stratosfera, balle che sono pure sbagliate”. Secondo Calenda, “se ci sono pochi soldi vanno concentrati sui giovani, dimezzando le tasse per quelli sotto i 35 anni e annullandole sotto i 30. Oltretutto i giovani spendono più degli adulti e spingono di più i consumi”. Calenda ha in particolare criticato il fatto che per finanziare le pensioni vengono penalizzate sanità e scuola.

Protestano anche i capigruppo M5s Barbara Floridia e Francesco Silvestri: “Una legge di Bilancio del tutto insufficiente, senza misure per la crescita economica che infatti, secondo le previsioni, nel 2023 non supererà il +0,6% del Pil”, si legge in una nota. “Priva di coraggio e soprattutto di giustizia sociale. Insomma, siamo passati dalla ‘prudenza draghiana’ all’’austerity meloniana’”. E ancora: “In questo scenario, Giorgia Meloni non ha avuto di meglio da fare che colpire il Reddito di cittadinanza, togliendo risorse alle fasce più deboli della popolazione e, contestualmente, aumentare il tetto al contante favorendo evasori e corrotti. Se questo è l’andazzo, il governo sappia che il M5s erigerà un muro per fermare tale progetto, totalmente all’opposto rispetto ai reali bisogni dei cittadini del nostro Paese”.

Per il vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra Marco Grimaldi è “un brodino freddino con la pasta scotta mentre fuori diluvia”. “La verità è che dopo tanti inviti alla prudenza da un lato e troppe proposte per favorire chi ha di più e addirittura chi ha eluso ed evaso, dall’altro, per i lavoratori e le lavoratrici non c’è nulla in questa ‘manovrina’ come non c’era quasi nulla nel decreto aiuti”.

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Meloni inciampa (di nuovo) sui numeri: “200 miliardi in manovra per la sanità”. Poi si corregge: “Giorgetti dice che non li ha…sono 2 miliardi”

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Manovra, Meloni: “Opposizioni pronte a manifestare? Non condivido ma non mi faccio spaventare dalla piazza”

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