La Campania non solo è la regione con il più alto numero di beneficiari del Reddito di Cittadinanza, ma detiene anche il primato per numero di percettori ‘occupabili’, cioè idonei al lavoro. Per questo non sono pochi coloro che temono le prossime mosse del Governo. Nulla è ancora stato stabilito ma tra le ipotesi più accreditate c’è quella di sostituire il sussidio con misure di inclusione sociale e di politiche attive per coloro in grado di lavorare. Si tratta di una platea di oltre 600mila persone under 60, di cui circa 170 mila in Campania. “Io sono un percettore e sono d’accordo che il Reddito non possa essere la soluzione, ma fin qui le politiche e le misure di reinserimento nel mondo del lavoro non hanno portato a nulla – ci spiega Ciro, 55 anni, decine di lavori e corsi di formazione alle spalle – prima del reddito di cittadinanza chi come me si trovava a perdere il lavoro entrava nel limbo della disoccupazione, ed è un limbo fatto di paghe da fame da 500 euro al mese per 12 ore al giorno, oggi sul fronte occupazionale non è cambiato nulla, soprattutto per chi è troppo vecchio per essere assunto e troppo giovane per la pensione, quindi – conclude – modificare così il Reddito significa tornare indietro, significa esporre decine di migliaia di lavoratori al ricatto di accettare qualsiasi retribuzione perché non c’è più alternativa”. Che per gli esodati del Reddito il reinserimento lavorativo sia un miraggio lo conferma anche Michele. Percepisce 600 euro ma non ha mai smesso di cercare lavoro. “Il problema resta l’occupazione che non c’è, soprattutto al sud. Solo quest’anno avrò inoltrato oltre 100 domande – ci racconta – e non ho mai avuto risposta, eppure parlo due lingue, ho alle spalle diversi lavori e diverse competenza acquisite in questi anni, quando poi scoprono che sono pure laureato quasi si spaventano pensando a quanto dovrebbe percepire di stipendio un laureato e che di certo non corrisponde alle paghe che in questi anni ho ricevuto, anche in nero. Io a 61 anni mi sento ancora in forze ma all’orizzonte non vedo possibilità lavorative per i giovani, figuratevi per me. E se pure non dovessi rientrare nella platea dei percettori a cui viene tolta la misura, la mia prospettiva è quella di essere parcheggiato in attesa di raggiungere l’età pensionabile – conclude Michele – comunque non mi si darà mai la possibilità di migliorare la mia condizione versando più contributi e con la pensione che mi aspetta, che sarà più bassa del RDC, rischio di finire lo stesso in mezzo a una strada”

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