di Enza Plotino

Anche i mercenari, in questo Parlamento, non lo sono in purezza! Non si vendono per soldi, ma per strapuntini strategici alle loro mire personali, ad avere ruoli interdittivi alla bisogna. Come ha dimostrato l’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato, primo atto di corresponsabilità di una parte dell’opposizione nell’aver messo sui più alti scranni nazionali l’espressione più eversiva e retriva di una destra fascista di nome e di fatto, non c’è limite alla “vendibilità” degli umani.

Il secondo atto di questa compravendita ancora non si è dispiegato, ma qualcuno, dall’opposizione ha cominciato a chiedere per sé presidenze (leggi Copasir) per contare, all’estero, nei molteplici rapporti d’interesse e di arricchimento personale, anche attraverso un governo “nemico”.

Cosa significa tutto ciò? Che c’è una parte dell’opposizione in Parlamento che non fa l’opposizione, una stampella della maggioranza di destra e che quindi deve essere spurgata ufficialmente, con la purga di una politica radicale e intransigente, di contrasto e di lotta allo smantellamento delle istanze democratiche, alla regressione dei diritti civili, allo sgretolamento di uno Stato di pubblico sostegno alle classi più disagiate, ai poveri, alla limitazione delle libertà individuali e collettive.

Una parte dei cittadini e delle cittadine del nostro Paese ha premiato il “nuovo” di una Giorgia Meloni che ha da subito dato ampia dimostrazione del suo vecchio, nostalgico e reazionario (La Russa al Senato e Fontana alla Camera dei Deputati) progetto politico. Le opposizioni sane, quelle delle politiche e delle istanze progressiste e di sinistra, attente alle necessità di chi cerca lavoro, di chi combatte con lavori sottopagati, di chi è ingabbiato nella tenaglia della disoccupazione vs lavoro nero, di chi attende una boccata d’aria fresca per rimanere vivo, devono battere un colpo.

Non con un tweet, con un post di Instagram o di Facebook. Quella non è politica attiva. Le opposizioni sane devono guardarsi in faccia, riconoscersi e intraprendere azioni insieme. Ci accorgeremo così che chi a sinistra si è fatto irretire dalle sirene della guerra, dimenticando l’importante passato pacifista di tutta la sinistra italiana non rendendosi conto delle conseguenze di un conflitto per tutti noi cittadini occidentali, saprà ricredersi mettendo al bando parole d’ordine lontanissime dalla nostra storia e incamminandosi su un sentiero congenito ad una moderna socialdemocrazia dei diritti, delle politiche e delle libertà, come auspichiamo da tempo.

E… contro la guerra.

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