“Ogni ufficiale russo che farà fuoco sulla centrale o sparerà facendosi scudo con essa deve sapere che sarà considerato un obiettivo speciale per la nostra intelligence, per i nostri servizi speciali, per il nostro esercito”. Mentre Russia e Ucraina continuano a scambiarsi accuse sulle responsabilità dei raid che da giorni stanno colpendo la centrale nucleare di Zaporizhzhia, continua a crescere la tensione, e di conseguenza i rischi, per la possibilità che le operazioni militari nell’area possano provocare un incidente nucleare. Ad alzare i toni, per ultimo, è stato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che, in una delle sue apparizioni video, lancia una sfida alla Russia e invita i Paesi alleati a sostenere la causa di Kiev con sanzioni che puniscano le attività dell’esercito di Vladimir Putin.

“Gli occupanti stanno cercando di intimidire le persone con metodi molto cinici, utilizzando la centrale nucleare di Zaporizhzhia – dice il presidente – Si stanno facendo scudo con essa per fare fuoco su Nikopol e Manganets. Certamente dovrà esserci una forte reazione. I diplomatici ucraini e i rappresentanti degli Stati alleati faranno di tutto per far sì che le nuove sanzioni contro la Russia blocchino necessariamente l’industria nucleare di Mosca. E certamente tutti gli ufficiali dello Stato terrorista, come tutti coloro che li aiutano in questa operazione ricattatoria nella centrale nucleare, dovranno risponderne di fronte a una Corte internazionale di giustizia”.

L’intervento di Zelensky arriva insieme a quello del sindaco di Energodar, la cittadina dove sorge il grande impianto, secondo il quale i rischi di un disastro nucleare “crescono di giorno in giorno”: “Quanto sta accadendo lì – ha detto all’Afp Dmytro Orlov – è terrorismo nucleare bello e buono e può andare a finire in modo imprevedibile in qualunque momento”.

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