Dopo oltre cinque anni si è chiuso a Campobasso il processo di primo grado sul cosiddetto “Sistema Iorio“. L’ex presidente della Regione Michele Iorio è stato assolto da tutte le accuse come altri 11 imputati. I giudici hanno inflitto invece due condanne nei confronti dell’ex editore Ignazio Annunziata, 12 anni di reclusione, e dell’ex direttore dell’Azienda sanitaria regione Angelo Percopo, 4 anni. “La sentenza ci ha dato ragione su ogni cosa, sono soddisfatto: oggi è un giorno di nuova nascita” dice Iorio. Le sue prime parole a caldo in aula hanno aperto alla ricandidatura alla guida della Regione Molise. “Questa sentenza – ha dichiarato il politico passato in Forza Italia e oggi iscritto a Fratelli d’Italia – apre a una nuova stagione politica e a un rinnovato impegno per questa regione“.

I giudici hanno dichiarato anche il non luogo a procedere per Manuela Petescia e Quintino Pallante in quanto i reati a loro contestati sono stati derubricati e prescritti. È stato infine dichiarato “non sussistente” l’illecito amministrativo che veniva contestato a due società, Telemolise e European Broadcasting Company. Le motivazioni della sentenza si conosceranno entro 90 giorni.

Gli episodi contestati si riferivano a una decina di anni fa quando Iorio era ancora presidente della Regione. L’inchiesta fu chiusa nel 2014 e il processo iniziò alla fine del 2016. Tra le persone coinvolte c’erano politici, imprenditori, giornalisti, editori e funzionari pubblici. In un unico fascicolo, da decine di migliaia di pagine, confluirono vicende diverse che avevano come legame la figura dell’ex governatore. Erano una quindicina i reati contestati a vario titolo, diversi da indagato ad indagato. Tra questi corruzione, concussione, abuso d’ufficio, peculato, falsità materiale e ideologica, estorsione, violenza privata bancarotta e ricettazione. La requisitoria era stata pronunciata un anno fa. L’accusa, sostenuta dal pm Francesco Santosuosso, aveva chiesto condanne fra i 3 e i 12 anni a carico di 16 imputati. Per Iorio erano stati chiesti sei anni.

“Questa sentenza – ha aggiunto Iorio – credo sia molto significativa perché ha visto la giustizia trionfare. È finita una questione che ha occupato le pagine dei giornali, dei servizi televisivi anche nazionali in questi 8 anni. Esprimo la mia più grande soddisfazione, ringrazio la difesa e chiudo questa vicenda giudiziaria finalmente. Io ho avuto la capacità di difendermi in 23 processi tutti conclusi con assoluzione – ha aggiunto – C’è stata una tortura giudiziaria in questi anni, spero finisca qua. Ora sono soddisfatto, ma occorre andare fino in fondo e spero di poter dare qualche speranza in più a questa regione”. In realtà nel 2014 per Iorio era arrivata una prescrizione.

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