FQChart è la media aritmetica settimanale dei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani in esclusiva per Il Fatto Quotidiano. Concorrono alla media tutti i sondaggi pubblicati dai maggiori istituti demoscopici nella settimana appena conclusa.

Settimana dal 4/4 al 10/4/2022

Da qualche settimana i sondaggisti sono alle prese più con le opinioni degli italiani sul conflitto in Ucraina che con le loro intenzioni di voto per le politiche 2023. La quantità settimanale di sondaggi politici è talvolta talmente esigua da non rendere possibile la compilazione di una media affidabile per gli ultimi sette giorni. Ricordiamo che la FQChart è l’unica media aritmetica in circolazione non ponderata e non “manipolata” in nessun caso. È proprio questa caratteristica che permette certe volte di individuare prima di altri alcuni segnali che fanno da termometro al sentiment popolare.

Rispetto a 15 giorni fa, la nuova media segnala il sorpasso dei Fratelli d’Italia sul Partito Democratico dopo qualche mese di testa a testa (e in assenza questa volta di sondaggi particolarmente sbilanciati a favore dei Dem). Il partito di Giorgia Meloni si porta al 21,4%, con mezzo punto in più rispetto alla chart precedente e con lo stesso vantaggio percentuale sul Pd. Quest’ultimo perde invece uno 0,9% fino al 20,9%. Quasi certamente la lotta per il vertice riprenderà serrata nei prossimi giorni, inclusa probabilmente una nuova alternanza tra le due forze, ma è indubbio che le posizioni di Enrico Letta sulla questione “aumento delle spese militari” o sul tipo di aiuto da fornire al popolo ucraino non siano apprezzate da tutti gli elettori di Csx.

Non ci sono grandi variazioni per quel che riguarda gli altri partiti, che rimangono quasi stabili. La Lega è al 16,4% (ma per Noto è in risalita al 18%), mentre il M5s galleggia sopra il 13%, sebbene con un trend positivo per le quattro rilevazioni in analisi.

Nessuna novità per Forza Italia (8,4%) e Azione/+Europa (4,6% ma oltre il 5 per Swg). In discesa invece il cartello SI+Art.1 (3,4% il dato medio), ormai valutate separatamente in quasi tutte le rilevazioni. Stabile anche Italexit al 2,2%.

(Fonte: Swg, Tecnè, Euromedia Research, Noto)

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