La notizia è di fatto sparita dai maggiori quotidiani: nessun titolo su Repubblica, Corriere e Messaggero, nascosta nelle pagine interne su Stampa e Sole 24 Ore. Ma anche il telegiornale ammiraglio del servizio pubblico non ha ritenuto di dover dar conto delle nettissime parole pacifiste di Papa Francesco, che giovedì ha definito “pazzi” gli Stati della Nato per il loro impegno ad aumentare le spese militari fino al 2% dei rispettivi Pil (ribadito dalla Camera con un ordine del giorno votato il 16 marzo). Né nell’edizione delle 13.30 – andata in onda poco dopo la notizia – né in quella delle 20 il Tg1 ha citato l’affondo di Bergoglio, che invece trovava ampio spazio nel Tg2 (un servizio, richiamato nei titoli di testa, alle 13 e un altro alle 20.30) e nel Tg3 (un servizio alle 14.20 e uno alle 19), oltre che sui tg di Mediaset e La7.

Nell’edizione dell’ora di pranzo, la testata diretta da Monica Maggioni affida la pagina politica a un collegamento di Francesco Maesano da Montecitorio: si parla dell’intervista alla Stampa in cui il presidente M5S Giuseppe Conte annuncia che il proprio partito non voterà a favore dell’aumento delle spese militari anche al Senato, e della reazione del segretario Pd Enrico Letta che invoca l’unità delle forze di governo. Non una parola sull’appello contro le armi che il pontefice ha pronunciato da poco più di un’ora (la prima agenzia di stampa è delle 12.24). Idem alle 20: nel pastone politico firmato da Sonia Sarno si confrontano ancora Letta, “certo che si troverà una soluzione”, e i 5 Stelle che “ribadiscono la loro contrarietà”. Si dà ampio spazio persino alle posizioni di Maurizio Lupi sul caro-energia, ma ancora nulla alle parole di Francesco. Peraltro, appena il giorno successivo (venerdì) il Tg1 ha mandato in diretta per oltre un’ora la “Consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore immacolato di Maria” che lo stesso Bergoglio ha celebrato nella basilica di San Pietro. Un contenuto di certo menosensibile” dal punto di vista politico, ma anche assai meno rilevante sul piano informativo.

A sollevare il caso sui social è stato Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, che paradossalmente poco prima si era scagliato contro il contratto di Rai 3 al professor Alessandro Orsini (contrario all’invio di armi in Ucraina). “Ieri il Tg1 ha censurato Papa Francesco: nessuno spazio né alle 13.30 né alle 20 alle sue dure parole contro le armi e la guerra”, scrive Anzaldi su Facebook. “Un caso senza precedenti, mai il tg di Rai1 aveva negato spazio addirittura al Santo Padre, per quanto le sue accuse possano apparire scomode. La Rai, peraltro, ha addirittura una struttura ad hoc che si chiama Rai Vaticano. Che succede al tg della rete ammiraglia Rai? Perché la direttrice Monica Maggioni, giornalista e dirigente esperta del servizio pubblico, non vigila su ciò che va (e non va) in onda?”.

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