Bombe che esplodono nel cuore della notte, colpi di mitra sparati per strada a qualsiasi ora e i cittadini che la sera si barricano in casa per paura. L’area nord di Napoli, in particolare il comune di Frattaminore, in queste settimane è teatro di scontro tra due fazioni criminali che si contendono il dominio sul territorio a suon di ordigni e stese.

Le indagini sono concentrate su due clan di Arzano (in provincia di Napoli), quello dei Monfregolo e dei Cristiano che già da alcuni mesi sono in conflitto. Una faida che dopo l’omicidio avvenuto a novembre ad Arzano di uno degli esponenti dei Cristiano ha avuto come esito la fuga di questi ultimi nel comune limitrofo di Frattaminore, dove hanno trovato rifugio grazie ad una cosca locale, i Mormile, imparentati proprio con i Cristiano.

Ma la guerra non si è fermata, ha solo cambiato location. E in queste settimane i cittadini hanno assistito ad una escalation che ha portato all’esplosione di 4 ordigni in pochi giorni fuori ad abitazioni o attività direttamente o indirettamente collegate, o solo frequentate, da esponenti delle cosche locali. Si tratta di una vera e propria caccia agli uomini del clan rivale con i cittadini che loro malgrado sono spettatori inermi di queste azioni criminali. Uno degli ultimi ordigni è esploso fuori ad una sala slot intorno alle 21, nei pressi di un pub molto affollato. “Un boato terribile – ci racconta un giovane -, da allora con i miei amici stiamo evitano di uscire di casa”.

I sindaci dei comuni limitrofi insieme con il parroco anticamorra don Maurizio Patriciello e ai comitati cittadini hanno organizzato una manifestazione alla quale però hanno preso parte solo poche decine di persone. “Ma la gente dov’è? – tuona dal palco don Maurizio – o hanno paura o non gliene frega niente di quello che sta succedendo”. “La gente ha paura pure di venire a manifestare – ci dicono alcuni giovani presenti all’incontro – qui sembra il far west e la sera non stiamo uscendo più di casa nemmeno per mangiare un panino, perché all’improvviso senti un boato o una raffica di mitra, non si può vivere così”. Quello che i Sindaci e i cittadini chiedono a gran voce è una maggiore presenza di presidi fissi delle forze dell’Ordine e soprattutto di personale.

“Ci sono comuni di migliaia di abitanti che hanno uno o due vigili urbani in città e nessuna caserma o commissariato”, denunciano i sindaci presenti alla manifestazione. “In questi giorni ci sono sicuramente più pattuglie per le strade di notte – spiega il sindaco di Frattaminore Giuseppe Bencivenga – ma il timore è che quando l’onda mediatica si esaurirà noi torneremo ad avere interi territorio sguarniti. Ad esempio, tra Frattaminore e Frattamaggiore – prosegue il primo cittadino – c’è una sola caserma dei Carabinieri che però deve coprire 3 comuni per una popolazione complessiva che supera le 70 mila persone. E quale territorio si può controllare con solo due pattuglie?”.

Il senatore Sandro Ruotolo, unico parlamentare ad aver accettato l’invito alla manifestazione parla di attentati che stanno terrorizzando i cittadini. “Mi aspetto come prima reazione da parte del ministro dell’Interno che si adoperi per aumentare i presidi fissi su questi comuni a Nord di Napoli – spiega Ruotolo – qui ci sono pochi criminali che stanno tenendo in ostaggio migliaia di persone, mi rendo conto che i tempi della magistratura siano più lunghi, perché ci sono le indagini e i processi ma le bombe le stanno mettendo adesso ed è adesso che la gente ha paura ed è adesso che a questi cittadini bisogna dare risposte”.

Articolo Precedente

Milano, 10 arresti per traffico di esseri umani: “Chiedevano 500 euro a ciascun migrante per passare il confine con la Francia”

next
Articolo Successivo

Colpito da proiettile, muore 33enne cacciatore in provincia di Cuneo: aperta un’indagine

next