Tutti i documenti degli ultimi cinque anni. Con una nuova perquisizione negli uffici della Regione Puglia, i finanzieri di Bari a caccia di documenti richiesti da tempo, ma mai consegnati alla procura dopo l’arresto dell’ex dirigente della Protezione civile pugliese, Mario Antonio Lerario, in carcere dal 23 dicembre scorso dopo essere stato pizzicato con una bustarella da 10mila euro consegnata da un imprenditore di Foggia e che nei giorni seguenti aveva confermato di aver intascato i soldi, negando pregressi accordi corruttivi. I militari guidati dal colonnello Luca Cioffi hanno infatti eseguito un decreto firmato dal procuratore aggiunto Alessio Coccioli per acquisire “tutti gli atti e documenti – si legge nel provvedimento – esistenti presso gli uffici della Regione Puglia o degli enti eventualmente da questa incaricati, relativi all’intero procedimento per l’affidamento e l’esecuzione di appalti, dalla fase istruttoria riguardante la selezione del contraente sino all’esecuzione del contratto”.

Il raggio d’azione, degli investigatori, quindi, si allarga e mette sotto la lente tutti gli appalti gestiti dalla Protezione Civile negli ultimi cinque anni. E sono numerose le società finite nel mirino die magistrati: Dmeco Engineering, Edil Sella, Illuzzi Antonio Unipersonale, Costruzioni Barozzi-Cobar, Demetrio Zema, Sigismondo Zema, G. Scavi, Agrigirardi di Girardi Francesco, GFG, Leo Impianti, La Pulisan – pulizia e sanificazione immobili, Neos Restauri, Sistemi Medicali. Il decreto di perquisizione, come detto, si è reso necessario perché la richiesta della procura inviata alla Regione il 29 dicembre e poi il 10 gennaio, è “rimasto in parte ineseguito”.

A quelle richieste degli inquirenti aveva risposto il funzionario della Regione Nicola Lopane, subentrato a Lerario dopo l’arresto, spiegando che “considerato che l’ingegner Mercurio (altro funzionario regionale co-indagato, ndr) ha rappresentato che l’istruttoria di verifica delle offerte è stata seguita da altro personale e dal dirigente della sezione Protezione civile, non escludo che esista ulteriore documentazione pertinente l’ordine di esibizione in possesso dei citati soggetti, mi riservo di effettuare ulteriori approfondimenti al fine di identificare il personale citato dall’ingegner Mercurio”.

A distanza di quasi due mesi, però, dalla Regine non è giunta nessuna documentazione e quindi i magistrati ha inviato i finanzieri per “acquisire la documentazione al fine di svolgere tutte le indagini del caso” soprattutto perché “dall’esame dell’informativa della Gdf del 22 dicembre 2021 emerge che vari appalti gestiti dalla Protezione civile regionale e Provveditorato Economato della Regione Puglia presentano profili di penale rilevanza, sicché è necessario – è scritto nel decreto di perquisizione a firma del pubblico ministero Coccioli – acquisire la documentazione che segue per i necessari approfondimenti in ordine alle ipotesi delittuose per cui si procede”.

Ai militari, quindi, è stato affidato il compito di sequestrare i documenti riguardanti “progetto tecnico, perizia, computo metrico, indagine di mercato con allegate richiesta di preventivi, preventivi ricevuti” oltre alla “documentazione attestante l’iscrizione degli operatori selezionati alle white list delle Prefetture”, nonché “verbale di somma urgenza e ogni altro documento attestante la verifica delle criticità ed il fabbisogno delle attività da eseguire” e anche “tutte le relazioni, verbali di riunione, atti prodotti dai dirigenti, articolazioni, commissioni della Regione Puglia inerenti agli appalti gestiti dalle Sezioni Provveditorato ed Economato e Protezione Civile negli ultimi 5 anni”.

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