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Corruzione e turbativa negli appalti Covid in Puglia: otto indagati. Dirigente arrestato in flagrante con una mazzetta da diecimila euro

Antonio Mario Lerario, responsabile della Protezione civile regionale, ha ricevuto la bustarella da un imprenditore che aveva ottenuto appalti dalla sua struttura per oltre due milioni. L'inchiesta riguarda anche la commessa della struttura ospedaliera per le maxi emergenze Covid alla Fiera del Levante di Bari: si indaga sull'affidamento dei lavori e i costi lievitati
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Aveva appena intascato una busta con diecimila euro in contanti, ricevuta da un imprenditore edilizio che ha ottenuto appalti dalla sua struttura per oltre due milioni. Antonio Mario Lerario, dirigente della Regione Puglia – responsabile della sezione Strategia e governo dell’offerta e, ad interim, anche della sezione Protezione civile – è stato arrestato in flagranza giovedì 23 dicembre dalla Guardia di Finanza di Bari con l’accusa di corruzione. Ora dovrà comparire di fronte al gip per l’interrogatorio di garanzia: la Procura del capoluogo ha chiesto la convalida dell’arresto e l’applicazione della custodia cautelare in carcere. L’operazione arriva all’esito di un’attività d’indagine attraverso intercettazioni ambientali disposte nei confronti di Lerario nei mesi scorsi.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore di Bari Roberto Rossi e dall’aggiunto Alessio Coccioli, riguarda – tra gli altri appalti – quello della struttura ospedaliera per le maxi emergenze Covid realizzata a inizio 2021 nella Fiera del Levante di Bari: al centro dell’ipotesi di reato ci sono la procedura di affidamento dei lavori e i costi, stimati inizialmente in circa 9 milioni di euro e poi lievitati a oltre 17 milioni. L’ospedale – gestito dal Politecnico barese – era stato realizzato in 45 giorni all’interno di tre padiglioni della Fiera, requisiti nel novembre 2020 dalla Prefettura per accelerare l’iter, e contiene 152 posti di terapia intensiva e sub-intensiva Covid.

Nella mattinata del 24 dicembre i finanzieri hanno perquisito altri sette indagati, tutti imprenditori e tecnici accusati di corruzione e turbativa d’asta: tra loro il funzionario regionale Antonio Mercurio, responsabile unico del procedimento per la realizzazione della struttura (accusato anche di falso), e Sigismondo Zema, il direttore di produzione della fabbrica pubblica di mascherine inaugurata dalla Regione nell’estate 2020. Il governatore Michele Emiliano, che fa sapere di aver appreso con “amarezza e sconcerto” la notizia dell’indagine, ha convocato una riunione di giunta straordinaria in cui sono state deliberate la revoca degli incarichi a Lerario e la contestuale nomina di Nicola Lopane (già dirigente della sezione Raccordo e controlli al sistema regionale) come nuovo responsabile delle due sezioni da lui dirette.

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