Dal primo di febbraio i medici di medicina generale di diverse sigle sindacali (Fp Cgil, Smi, Simet, Federazione Cipe – Sispe – Sinspe) sono in stato di agitazione per denunciare le pesanti condizioni di lavoro dei medici di medicina generale che in questo momento, denuncia Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil, “stanno facendo il lavoro che dovrebbero fare le Asl e non stanno facendo il loro lavoro di clinici”. I medici con il Covid hanno il compito di emettere per i pazienti i certificati di fine e inizio quarantena, i documenti per l’Inail, senza contare che poiché sono sempre meno in alcune regioni, come la Lombardia, arrivano ad avere fino a 2mila pazienti. “Abbiamo bisogno di un piano di assunzioni e di una medicina territoriale integrata”, conclude Filippi. Lo stato di agitazione è stato proclamato con l’intento di avere un confronto con il governo.

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