Deportati, usati come cavie negli esperimenti all’interno dei lager, decimati nelle camere a gas. Nel Giorno della Memoria si ricorda anche il “grande divoramento”, Porrajmos, termine romanì con il quale si indica lo sterminio degli zingari (rom, sinti, manush, kalé e altre comunità) perpetrato da parte della Germania nazista con la complicità del regime fascista e degli altri Paesi dell’Asse durante la Seconda guerra mondiale. Si stima che tale eccidio provocò la morte di 500mila persone solo tra il popolo tzigano. Nel ricordo di questo sterminio, Pino Petruzzelli, scrittore, autore e attore del Teatro Nazionale di Genova, interpreta per ilFattoQuotidiano.it la “fiaba di Ansa”, tratta dal suo libro “Non chiamarmi zingaro” (Chiarelettere, 2008). “Almeno oggi proviamo, per il Giorno della Memoria, a ricordarci di questo popolo e di ciò che ha subito durante il periodo nazista e fascista. Un genocidio dimenticato, tanto che, nei vari processi che seguirono la fine della Seconda guerra mondiale, primo fra tutti quello di Norimberga, mai a nessuno venne in mente di sentire la testimonianza di un solo rom o di un solo sinto”.
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Giornata della memoria: dalla “Fisarmonica verde” alla “Bugia che salvò il mondo”. Otto libri per raccontare Shoah ai ragazzi

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