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Domenica In, Ivana Spagna racconta: “Ho avuto un aborto mentre ero in tour. Quando mia madre è morta ho pensato al suicidio”

Dal tentato suicidio all'aborto, passando per il rapporto col padre e la morte della madre: Ivana Spagna parla di sé e dei momenti dolorosi e Mara Venier non si tira indietro: "Ti sei rovinata la tua vita guardando sempre indietro"

di F. Q.

Ivana Spagna si racconta a Mara Venier nella puntata di Domenica In andata in onda il 23 gennaio su Rai1 e lo fa con estrema sincerità. Dal tentato suicidio all’aborto, passando per il rapporto col padre e la morte della madre. Mara Venier non si tira indietro: “Ti sei rovinata la tua vita guardando sempre indietro, hai rimosso te stessa ricordando cosa è stato”, ha commentato la conduttrice.

“Ti mancano i figli?” chiede Venier alla voce italiana della colonna sonora del Re Leone. “Io sono rimasta incinta una volta, ma era il ’97 la situazione non era delle migliori, mamma non stava bene e poi sono andata in tournée, avevo 4 date consecutive e all’improvviso ho avuto un’emorragia“, ha detto la cantante di Easy Lady. “Sono andata all’ospedale e ho perso quella che ho scoperto essere una bambina. Sai, mi capita di sognare mia madre con una piccolina vicina. Si vede che era destino, mi mamma mi diceva: ‘se un giorno diventerai mamma sarai peggio di me'”.

La cantante, che ha diviso la sua vita tra musica dance e temi sociali, parte dagli inizi, quando le dicevano: “Un’italiana che si chiama Spagna e canta in inglese non avrà mai successo”. Il primo a credere in lei fu suo padre, Teodoro: “Non ce la passavamo bene e il massimo che poteva fare era noleggiare un pianoforte per farmi esercitare. Ricordo che amici e compaesani un po’ lo prendevano in giro, dicevano: ‘Spagna, la tua fiòla vuole fare la cantante?’. Dopo pochi anni, lui andava in giro con le mie cartoline e tutti gliele chiedevano”. Partita da Valeggio sul Mincio, vicino Verona, la sua voce si è diffusa per le discoteche di tutta Europa e, poi, è arrivata anche in Tibet. Fu proprio il Dalai Lama a scriverle una lettera di ringraziamento per aver ricordato l’invasione cinese del Tibet col brano March 10,1959 nel 1989.

Nonostante i successi e le cadute, Ivana non si sente cambiata: “Dopo tanti anni, non riesco a non piangere nel vedere una persona o un animale soffrire. Ho paura di far star male la gente. A volte penso che vorrei essere un po’ più insensibile, ma questo l’ho preso dai miei genitori” spiega la cantante. Quando la madre morì, dice, “sono andata avanti urlando ogni sera ma era sempre peggio, non dormivo più“. E arriva al momento più duro dell’intervista. “Egoisticamente, ho pensato che non ce la facevo più. Mi isolai, chiusi con tutti, anche con i parenti e con il mio compagno, perché mi sentivo sola ma non volevo far soffrire anche gli altri. Non volevo vivere più, così andai in bagno e, per non sporcare, mi chiusi nella doccia per tagliarmi le vene. Proprio in quel momento, arrivò la mia gattina, che miagolando mi ha come risvegliato. Pensai: ‘E tu adesso con chi resti?’. Solo in quel momento mi sono resa conto di cosa stessi facendo, la presi in braccio e piansi fino a liberarmi“.

I progetti per il futuro? “Spero ancora di trovare l’amore. Ho sei gatti e mi prendo cura di loro, alcuni hanno dei problemi di salute e non mi dispiacerebbe un veterinario dal cuore buono. Ovviamente di almeno 55 anni, con un animo gentile. Bello? Perché no, ma la bellezza è la prima cosa che ti fa innamorare e la prima a sfiorire col tempo”.

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