“La situazione sociale che sta venendo a crearsi” sullo Stretto di Messina “si sta preoccupantemente acuendo”. Queste sono alcune delle allarmanti parole che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha incluso nella sua lunga e articolata lettera mandata il 16 gennaio al ministro della Salute, Roberto Speranza. Il suo è un appello all’esecutivo di Draghi affinché si sospenda “l’iniquo trattamento riservato ai passeggeri non vaccinati” sullo Stretto di Messina. Passate le 24 ore, Musumeci preannuncia provvedimenti straordinari a tutela della regione in quanto secondo lui “coloro che sono sprovvisti, per le più disparate ragioni, del cosiddetto green pass rafforzato”, sono da considerarsi cittadini “‘sequestrati’ nel territorio della Regione Siciliana” perché appunto impossibilitati a “raggiungere il resto del territorio nazionale nemmeno per comprovate ragioni di urgenza”. Il governatore della Sicilia spiega la sua decisione facendo riferimento al decreto motivato del 14 gennaio 2022 del Tribunale civile di Reggio Calabria con il quale è stato “ordinato l’imbarco immediato di un cittadino siciliano” non vaccinato “sul traghetto per Messina a bordo della propria autovettura previa esibizione all’imbarco da parte del ricorrente dell’esito di un test antigenico” negativo.

Intanto è passata la prima notte in tenda nel piazzale della rada San Francesco per il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che oggi ha annunciato le proprie dimissioni ma dalla mattina di ieri si è accampato sul molo, dove arrivano i traghetti che navigano sullo Stretto collegando la Sicilia alla Calabria. Una protesta annunciata nei giorni scorsi e documentata con dirette su Facebook, in attesa della deroga alla norma che prevede l’obbligo del Green pass rafforzato per l’attraversamento dello Stretto. “Abbiamo superato ogni limite e, per effetto della normativa in atto, in questo momento i siciliani sono sotto sequestro“, aveva detto ieri il primo cittadino messinese spiegando che la sua sarebbe stata un’occupazione “permanente”, ma “pacifica”. “Non blocco nessun traghetto. Mi metterò in un angolo, chiederò un sacco a pelo e non andrò via in attesa dei rappresentanti dello Stato”, aveva spiegato. Infatti, secondo il sindaco De Luca, la norma viola di fatto la continuità territoriale.

Da qui la richiesta di una misura transitoria per “non precluderci il diritto alla libera circolazione, concedendo a chi non è vaccinato il tempo necessario, una moratoria di 30 o 40 giorni, per ottenere la certificazione da vaccinazione completa (prima e seconda dose) o che, nel caso in cui non intenda vaccinarsi, consenta, comunque, di non dovere sacrificare i diritti primari dell’abitazione e della tutela della libertà delle cure mediche”. “Dirvi che sono tutto rotto è poco. Qualche ora ho riposato, certo ho contato tutti i camion che passavano”, ha detto stamani dopo la prima notte in tenda durante la sua consueta diretta Facebook mattutina. Fuori dalla tenda, sistemata sul molo, la scritta ‘Sequestro di Stato‘. “Come prima esperienza non c’è male, è la prima volta che dormo in tenda in un sacco a pelo – ha aggiunto – Ringrazio le forze dell’ordine che hanno vigilato su di me. Vediamo se oggi la questione si sblocca. Se dobbiamo alzare il livello della protesta siamo in grado di farlo, non vorrei, però, che questo si accadesse. La soluzione c’è, si deve semplicemente attuare, ci vuole un colpo di penna”.

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